Leo Pari: 'Con Spazio mi rifaccio agli anni '70 e alla voglia di sognare'
pubblicato il 12 maggio 2016 alle ore 12:59
L'ospite di questa nuova puntata di Fanpage Town è il cantautore romano Leo Pari, autore di 'Spazio'. Il sound che Pari ha scelto per questo nuovo capitolo della sua vita artistica, abbandonati i luoghi più propriamente folk, si permea del pop del Battisti degli album bianchi, supportato da un cantato che non sfigurerebbe di fronte a un’altra colonna di quel sound, benché sconosciuto ai più, ovvero Enzo Carella, che con Panella – allo stesso modo di Battisti – forma una delle coppie pop più nobili e qualitativamente prolifiche della musica italiana.PIÙ SINTETIZZATORI E MENO CHITARRE
E così Pari pesca a piene mani in quel mondo, arrangiandolo con l’elettronica, ripercorrendo una strada che un paio di anni fa ha permesso ai Thegiornalisti di diventare un vero e proprio fenomeno del pop italiano: 'Rispetto ai dischi precedenti ho abbandonato un po' il sound folk: Spazio è un album impostato sui suoni dei sintetizzatori, abbiamo scelto di allontanare un po' i suoni delle chitarre e usare Pad, tappetoni e sintetizzatori e abbiamo fatto un grande lavoro di sperimentazione.
IL RIFERIMENTO ALLA FINE DEGLI ANNI '70
C'è un chiaro riferimento alle sonorità fine '70, volevo qualcosa che mi suonasse come le colonne sonore de La Storia infinita di Giorgio Moroder, Guerre Stellari, quelle cose là. Da piccolo, nei primi anni '80 avevo quell'età in cui si sognava, si volava con la fantasia e volevo che il suono somigliasse a quel mondo là.
UN ALBUM NATO AL PIANOFORTE E VIRATO ELETTRONICO
Sono tutte canzoni che nascono da uno strumento acustico, l'ho scritto quasi totalmente al pianoforte, mi sono visto con Sante Rutigliano, produttore del disco, gli ho fatto sentire il materiale bruto, 35 canzoni, ne abbiamo individuate alcune che avessero una loro coerenza di scrittura, il sound ce l'avevo abbastanza chiaro, ci abbiamo lavorato e poi c'è stato un lungo lavoro di produzione: è un disco in cui basso e batteria sono sempre suonati, poi li abbiamo fatti sembrare un po' elettronici.
LE ENERGIE ALL'INTERNO DELLA CITTÀ: ROMA
Le energie fluiscono all'interno delle città soprattutto se le persone poi si frequentano. Roma ha trovato una caratteristica ben precisa, con Contessa, ma anche Calcutta. Insomma, si va a correnti, ma succedeva anche prima, ci sono delle tendenze, poi con le dovute sfumature e differenze.
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