Motta tira le somme de "La fine dei vent'anni": "Poteva non piacere, invece è andata bene"
pubblicato il 15 giugno 2017 alle ore 15:22
È passato più di un anno dalla pubblicazione de "La fine dei vent'anni", l'album d'esordio di Motta, ex cantante dei Criminal Jokers. Un anno in cui questo lavoro è diventato un pezzo importante del cantautorato italiano: ottimi i giudizi della critica, con una Targa Tenco assegnata nella categoria "Opera prima", ma soprattutto ottimi anche i giudizi del pubblico che ha riempito il centinaio di concerti che il cantante toscano ha tenuto in giro per l'Italia. Cinque anni di lavoro per chiudere un percorso nel quale Motta si è fatto accompagnare dal produttore Riccardo Sinigallia: "La produzione è nata da un feeling immediato che c'è stato tra di noi, lui mi ha preso per mano e mi ha portato alla fine di questo tunnel".LA NASCITA DE "LA FINE DEI VENT'ANNI"
Cinque anni, tre assieme a Sinigallia e la sicurezza di aver fatto un lavoro meticoloso e di essersi costruito una corazza: "Sono partito dalla scrittura dei brani 5 anni fa, quindi il lavoro duro è stato prima dell'inizio del tour, poi dal momento in cui io e il produttore, Riccardo Sinigallia, eravamo veramente sicuri dell'album siamo stati tranquilli nell'uscita, perché la sentivo una cosa talmente mia che anche laddove non fosse piaciuta avevo una corazza dovuta alla gavetta fatta nella vita e alla scelta di ogni singola nota e ogni singola parola di questo disco. E invece, stranamente, questo disco è andato molto bene, abbiamo fatto molti concerti, abbiamo rigenerato le canzoni grazie alla fortuna che ho avuto di avere al mi fianco dei musicisti incredibili.
L'INCONTRO PIÙ IMPORTANTE
Lo ha detto e ribadito spesso: "È senza dubbio Riccardo Sinigallia: dopo l'esperienza del gruppo mi sono ritrovato da solo, a dire 'Cosa voglio fare? Chi sono?' che sembrano domande esistenziali, ma quando sono rivolte alla musica sono ancora più difficili. Quando poi dopo 3 anni che avevo fatto 4 canzoni che mi piacevano le ho fatte sentire a Riccardo, che è una persona che ho sempre stimato come persona che ama tantissimo il proprio lavoro. La produzione è nata da un feeling immediato che c'è stato tra di noi, lui mi ha preso per mano e mi ha portato alla fine di questo tunnel.
PRIMA E DOPO I CRIMINAL JOKERS
La scelta di tentare la carta solista è venuta dopo una seria riflessione sulla musica da fare: "Una delle cose che mi ha detto Riccardo è stata: 'Tu non devi fare musica bella, ma devi fare musica tua' e per musica bella intendo musica che ho ascoltato e ho sempre reputato bella, fisse che è normale avere a 20 anni. Quella cosa lì è cambiata perché sono venuti fuori i miei errori anche se con i CJ i testi li scrivevo io, dal punto di vista musicale, con Simone e Francesco c'è sempre stata voglia di scoprire e stare dietro alla musica, sicuramente c'erano lacune a livello testuale, con bellissime cornici senza il quadro dentro, a parte alcune canzoni".
LA SITUAZIONE MUSICALE ATTUALE
"È una cosa di cui discutiamo spesso tra artisti. Ho vissuto gli ultimi 10 anni vedendo che non solo è cambiata la situazione, ma mi sembra migliorata".
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