Pierdavide Carone: "Ho sfruttato la popolarità di Amici per costruirmi un'identità"
pubblicato il 5 agosto 2016 alle ore 16:32
Pierdavide Carone è tornato, a 4 anni da "Nanì", con il nuovo singolo "Sole per sempre", antipasto del suo quarto disco in uscita nel 2017. E l'ex vincitore di Amici è il nuovo ospite di Fanpage Town, dove oltre ad aver suonato due versioni acustiche di "Di notte" e dell'ultimo singolo, ci ha parlato di quello che dobbiamo aspettarci dal suo prossimo album, ripercorrendo - a mente fredda - il suo rapporto con Lucio Dalla - che con Carone ha sviluppato l'ultima collaborazione artistica -, quello con Amici e con Maria De Filippi.SOLE PER SEMPRE
Carone è un cantautore, abituato a scrivere da sé i propri pezzi, ma nel repertorio non sono tante le canzoni solari, tendendo più alla malinconia, come spiega lui stesso. Questa volta voleva provare un pezzo diverso e per questo motivo ha chiesto l'aiuto di... Alex Britti, che di hit se ne intende: "'Sole per sempre' è il mio primo pezzo veramente estivo, sono sempre stato uggioso, malinconico, però a poco a poco è uscito un pezzo d'auspicio di solarità. Ho scritto un pezzo estivo, mi sono detto, quindi devo dargli un sound estivo, ma non sapevo da dove cominciare e chiedendomi chi fosse l'inventore dell'hit pop ho pensato, automaticamente, ad Alex Britti.
DISCO NUOVO
Tre album in due anni non sono pochi, per questo Carone, dopo il successo e la buona accoglienza di "Nanì e altri racconti...' ha deciso di prendersi una pausa lunga, rimanendo in silenzio discografico per quattro anni: "Prima di questi 4 anni di stop ce n'erano stati altrettanti in cui non mi ero mai fermato - spiega -. C'erano stati 3 dischi in serie con dei contenitori pazzeschi ma che succhiavano molto in termini di energia: da Amici in poi è stata un'escalation. Credo che proprio perché Nanì era stato un bel disco, che era piaciuto tanto alle persone, ho deciso di mettere un punto e a capo e di ricominciare non da zero, ma da tre. Non è stato un blocco creativo, ma una scelta, una voglia di sperimentarmi, e infatti in questo disco ci saranno delle soluzioni nuove dal punto di vista compositivo e di mondo sonoro.
INCONTRO CON LUCIO DALLA
Abbiamo anche voluto ripercorrere il suo incontro e lavoro con Lucio Dalla, artista con cui collaborò pochi giorni prima della morte. Un incontro che gli ha cambiato la vita ma che a un certo punto era quasi diventato un peso, costringendolo ad allontanarsene un po', prima di poter rivedere tutto con occhi meno coinvolti: "L'incontro nasce da una mia esigenza personale: dopo il secondo disco, che mi aveva soddisfatto ma era stato un lavoro molto canonico, avevo voglia di farmi produrre il disco da una persona che potesse codificare sin da subito il mio linguaggio, uno che aveva fatto la Storia e da cui potessi apprendere. In effetti Lucio aveva un trascorso da mecenate, aveva lanciato un sacco di artisti e credo che fosse un esempio unico in Italia di grande artista e grande produttore/talent scout. Quando ci siamo presi, ci siamo conquistati a vicenda e a un certo punto era diventato affar nostro, al punto che l'etichetta ci ha lasciato fare, aveva visto che si era creata un'empatia. Questa collaborazione è stata anche, all'inizio, uno dei motivi che mi ha indotto a fermarmi un attimo, stava diventando imbarazzante e controproducente per me, artisticamente, e so che Lucio, ovunque sia, abbia apprezzato, anche perché tutte le richieste che mi arrivavano stavano diventando un pretesto per ricordarlo ed era tutto un po' retorico, patinato. Guardandomi dentro ho capito che non era la cosa che volevo e adesso, guardandomi dentro, ho anche una serenità diversa per parlarne, lo faccio anche perché riesco a pensare alle cose belle, al perché ci siamo incontrati. Gli artisti tendono a darsi un tono, a stare su un pulpito, ma a lui non gliene fregava niente e questo mi ha colpito e a vivermi il fatto di essere un personaggio pubblico: Lucio era uno che sapeva stare al mondo.
TALENT
Carone, con le sue capacità compositive è stato un po' un outsider dei talent e la stessa De Filippi se ne accorse accettando quella che per lui nacque quasi come una provocazione: "Dietro al talent show è nascosto un cliché, quello dell'interprete che canta bene, magari un po' soul, ma la mia, invece, voleva essere una burla, una provocazione, in realtà poi Maria ha accettato questa provocazione, l'ha accolta e l'ha fatta diventare una proposta. Magari ho fatto scelte diverse, sfruttando quella popolarità per gettarmi in un percorso che magari fosse più somigliante a me e da lì l'idea di aprire i concerti di Battiato, Vecchioni la produzione di Dalla, Britti... È stato giusto fare Amici, lo rifarei, ma è anche giusto guardare e guardarsi avanti.
MARIA DE FILIPPI: "CI SENTIAMO POCO MA BENE"
Il suo rapporto con la De Filippi, però, continua, sporadico ma intenso: "Ci sentiamo poco però ci sentiamo bene, nel senso che c'è un grande rispetto reciproco e da lontano ha sempre un po' tifato per me, nel senso che ricordo che dopo il secondo disco non ci siamo sentiti per un po' di tempo, ma quando ha saputo che avrei fatto Sanremo con Dalla mi ha chiamato per dirmi: "Ma non mi hai detto niente?".
DUETTI
"Devo spararla grossa? Mi piacerebbe duettare Paul McCartney, ma anche scrivere - o duettare - per un'artista donna magari mia coetanea, penso a Emma, Alessandra Amoroso, Noemi".
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