Saviano, 10 anni sotto scorta: “Sogno di tornare a Napoli, con i capelli e da ragazzo normale”
pubblicato il 4 novembre 2016 alle ore 10:42
Roberto Saviano vive da dieci anni protetto da una scorta. Perché raccontare va bene, ma puoi farlo solo a patto che le persone ti leggano poco e ti considerino pochissimo; puoi farlo se rimani in una cerchia ristretta, meglio se di intellettuali scelti. Se invece parli a tanti, e tanti ti leggono, rischi la vita. E Roberto Saviano rischia la vita da dieci anni per colpa di una delinquenza chiamata camorra, e per il silenzio di altri.Sono dieci anni che Roberto Saviano vive sotto scorta. Sono dieci anni che Roberto Saviano non può alzarsi e dire: "Guarda un po', ho finito lo zucchero, faccio un salto al supermercato e torno".
Io ho intervistato Roberto Saviano per capire cosa significa essere da dieci anni nel mirino della mafia. Come vive lui, umanamente, questa situazione. Come l'ha vissuta. Le sue reazioni. I suoi sorrisi, le risate, le lacrime, le frustrazioni, la felicità e l'infelicità. Il pentimento. L'amore. I carabinieri. Le parrucche, i baffi, i nomi fake, le minacce. E l'esigenza e la voglia di continuare a raccontare.
Roberto Saviano ha raccontato pezzi d'Italia e di mondo. Ha scritto Gomorra. Ha scritto ZeroZeroZero. E' in un uscita il suo ultimo libro La paranza dei bambini. Ha scritto per la serie tv Gomorra, ha realizzato monologhi. Roberto Saviano ha raccontato tasselli di criminalità e di sotterfugio. E' entrato nella mente dei criminali, lasciandoli nudi e toccando un nervo scoperto d'Italia.
Roberto Saviano è scrittore e giornalista. Ha collaborato con tutti i maggiori quotidiani esteri. Roberto Saviano è uomo, soprattutto. E di questo, molti, si dimenticano. Da fuori si vede il successo, si notano le copie vendute, ci si lascia attrarre da qualche polemica sorridendo un po' per una parte e un po' per l'altra, a seconda della giornata e del buonumore, dividendo tutto in "parti". Tifosi del quotidiano. E ci si dimentica che Roberto Saviano è uomo. Ci si dimentica che avere la scorta non è un privilegio, ma l'azione necessaria - ancorché insufficiente - per proteggere la libertà e la vita di una persona.
E' questo il Roberto Saviano che ho cercato di raccontare, con le sue parole.
Saverio Tommasi
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