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Sono stato alla manifestazione della Lega per Israele: ecco quello che ho visto

Ho visto una donna della Lega esultare per i civili palestinesi morti sotto le bombe di Benjamin Netanyahu: “Alè! Evviva!” Le ho chiesto: “Ma davvero è contenta?” E lei mi ha risposto: “Io spero che i palestinesi crepino tutti”.
A cura di Saverio Tommasi
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Signora esulta per i palestinesi massacrati, durante la manifestazione della Lega a Milano
Signora esulta per i palestinesi massacrati, durante la manifestazione della Lega a Milano

Ho visto la scritta "pace" sulla scenografia, e lì è sostanzialmente rimasta perché nessuno dal palco ha detto "cessate il fuoco su Gaza".

Ho visto la scritta pace in mano a una signora che poi mi ha detto, di fronte alla telecamera – senza vergogarsi – "fosse per me i palestinesi dovrebbero crepare tutti".

Ho ascoltato un signore che mi ha detto "sono pacifista", e dalle sue parole lo era davvero, rimanere interdetto per quello che ascoltava in giro. Il signore aveva creduto alle parole dette dal suo segretario nazionale: "Due popoli, due Stati". In quel momento l'avrei voluto abbracciare, ma gli ho detto soltanto "dai, era prevedibile non fosse vero".

Ho visto un altro signore con una gigantografia di Oriana Fallaci, preoccupato soltanto che in video apparisse chiaramente il suo nome, ma io nel video non ho messo né lui né il suo nome. E non ho messo neanche Oriana Fallaci, ma se volete ora ne parliamo. Oriana Fallaci è quella scrittrice che voleva far esplodere la Moschea di Colle Val d'Elsa con le sue mani e il tritolo comprato "dagli amici anarchici di Carrara", che le risposero il giorno dopo: "Ma chi ti conosce?"

Alla manifestazione della Lega per la pace in Israele ho ascoltato una signora dire che la Lega non è razzista, e che i giornali devono smetterla di raccontare fesserie.
Subito dopo, ho ascoltato un'altra signora dire: "Io ho fatto una promessa: odiare per sempre tutti gli arabi".
E poco dopo un altro uomo aggiungere "io li odio tutti quelli che arrivano con il barcone".

Ho ascoltato Matteo Salvini dire "due popoli, due Stati", e poi non nominare la Palestina neanche per sbaglio, neanche per incidente di percorso. Non l'ho sentito chiedere l'interruzione dei bombardamenti su Gaza, ma neanche l'apertura dei corridoi umanitari a tempo, niente. Soltanto "Israele ha diritto di difendersi", senza spiegare tra l'altro cosa per lui significhi quella frase, e se quello a cui stiamo assistendo oggi sia davvero "la difesa di Israele".

A quel punto mi sono ricordato della scritta "pace" sulla scenografia, proprio un attimo prima di ascoltare un altro signore dire "i civili palestinesi sono la stessa cosa dei terroristi", e un altro ancora affermare "i civili sono complici dei terroristi". E a quel punto ho pensato a quale complicità potessero avere i quasi quattromila bambini morti sotto le bombe di Benjamin Netanyahu fino a oggi, in meno di un mese.

Ho ascoltato una signora che sapeva tutto, non la potevi fregare, lei conosceva addirittura i veri responsabili del male nel mondo: il complotto universale capeggiato da Soros e Bill Gates.

Infine ho ascoltato la canzone Imagine di John Lennon sparata dalle casse dell'impianto audio, e poi Generale di Francesco De Gregori. E mi sa che la pace, purtroppo, durante la manifestazione della Lega a Milano, è rimasta confinata davvero soltanto lì: nella musica.

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Sono giornalista e video reporter. Realizzo reportage e documentari in forma breve, in Italia e all'estero. Scrivo libri, quando capita. Il più recente è "Siate ribelli. Praticate gentilezza". Ho sposato Fanpage.it, ed è un matrimonio felice. Racconto storie di umanità varia, mi piace incrociare le fragilità umane, senza pietismo e ribaltando il tavolo degli stereotipi. Per farlo uso le parole e le immagini. Mi nutro di video e respiro. Tutti i miei video li trovate sul canale Youmedia personale.
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