"Io non sono poverina", le storie dei disabili in un centro diurno
pubblicato il 11 agosto 2016 alle ore 10:18
Esistono centri diurni per persone con disabilità, si frequentano dal lunedì al venerdì e ci si arriva tramite assistenti sociali.Vi sono centri diurni che fanno schifo e ce ne sono altri dove la vita è un bellissimo intreccio fra amore e voglia di autodeterminarsi.
Io ho deciso di passare un po' di tempo al centro Linar, per raccontarvi le storie di chi lo frequenta, ci lavora, ci vive, ci si innamora, cucina, spazza, mangia e ci legge il giornale proiettato alla parete.
Ho deciso di raccontarvi le storie delle ragazze e dei ragazzi che lo frequentano per dare loro la dignità del riconoscimento, ma soprattutto perché io, con loro, mi sono divertito :)
Un ringraziamento particolare a tutto il centro Linar, e alla cooperativa Matrix che lo gestisce.
Un ringraziamento grandissimo a Marco e Claudia, due degli operatori del centro, senza i quali niente sarebbe stato possibile.
Un grazie a Marco Calamai per il suo progetto di basket integrato "Over the limits".
A Paola Rovai per la disponibilità e la chitarra.
A Lucia per il suo libro.
A tutti per i regali e l'affetto.
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