Bruno Pizzul a Brainfood: "Maradona il più grande di sempre, Baggio il migliore italiano"
pubblicato il 10 giugno 2016 alle ore 11:08
L’ospite della nuova puntata di BrainFood, il format di Fanpage.it condotto da Daniele Sanzone, è Bruno Pizzul, uno dei più grandi telecronisti del Paese, la voce che ha raccontato all’Italia intera alcune delle più grandi imprese e anche delusioni dello sport nazionale.EX CALCIATORE
Prima di cominciare l’attività di telecronista, Pizzul è stato anche un calciatore: ‘Sono un ex tante cose: ex calciatore e ex ufficiale degli alpini. A causa della struttura fisica, ero un po' macchinoso, in difficoltà sulla velocità’.
IL CALCIO CAMBIATO
Pizzul ha vissuto tanti anni nell’ambiente calcistico, vivendone appieno i cambiamenti che definisce ‘inevitabili’: ‘Il calcio è cambiato moltissimo, ma è inevitabile: lo ha fatto in tutte le sue componenti, quello giocato, quello organizzato del tifo, della passione popolare. È un tipico fenomeno sociale e come tale risente di tutte quelle che sono le situazioni che caratterizzano la società in cui si manifestano: e la società nella quale viviamo ogni giorno è caratterizzata da diverse situazioni che non sono proprio edificanti, c'è molta intolleranza, maleducazione, qualche palpito di violenza, l'incapacità di accettare l'opinione degli altri. Il calcio ha perso la capacità di sorridere’.
IL CALCIATORE PIÙ FORTE
Maradona e Pelè su tutti, ma anche Baggio è stato in grado di farci divertire: ‘Maradona era uno che era fuori classifica perché faceva cose contrarie alla legge della fisica e Pelè è stato un altro immenso. Quando mi dicono Messi o Maradona, non c'è storia. Ma anche noi abbiamo avuto i nostri: uno come Baggio, ad esempio, era il calcio sublimato, le emozioni che ci ha regalato Roberto...’.
MOVIOLA IN CAMPO
Moviola sì, moviola no, un cruccio che da anni è uno degli argomenti più discussi. Per Pizzul il discorso è più ampio e riguarda l’aiuto tecnologico agli arbitri: ‘Non sono un propugnatore assoluto della moviola, ma qualche aiuto agli abiti col supporto tecnologico bisogna darlo. Ovviamente non è che con la moviola in campo si risolvano tutti i problemi’.
HAYSEL: UN RICORDO DA CANCELLARE
‘Quello è un ricordo che, anche se non fosse giusto, vorrei cancellare dalla mia memoria: ricordo la difficoltà anche sotto il profilo umano’.
LA DELUSIONE PIÙ COCENTE
Di partite ne ha raccontate tantissime, ma se dovesse scegliere la delusione più grande non ha dubbi: la semifinale di Italia 90 contro l’Argentina. Una partita divenuta storica che la nazionale di Azeglio Vicini non doveva perdere: ‘Quello che mi è pesato di più è stato il fatto di non aver battuto l'Argentina a Napoli, quella nazionale era la nazionale che in quel Mondiale avrebbe dovuto vincere, perché era la più forte’.
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