Genova, 2 anni dopo la tragedia: il crollo del Ponte Morandi è una ferita ancora aperta
pubblicato il 14 agosto 2020 alle ore 09:00
Ci ripensi, lo rivedi e ancora non puoi credere che sia accaduto davvero. Di quel 14 agosto 2018 tutti ricordiamo ogni immagine: il ponte che cede, la pioggia battente, il camion fermo a pochi passi dal baratro. Tutto è stampato nella mente come quell’incubo che fai da bambino e non dimentichi più.
“Ragazzi è venuto giù il ponte, non ci credo”
Incredulità, sgomento, dolore. Per due anni i cittadini di Genova hanno convissuto con questi sentimenti quando passavano di lì, colpiti ogni volta da una coltellata, osservando quel vuoto incolmabile. Il “Ponte di Brooklyn” così lo conoscevano i genovesi per quella presenza imponente nella loro vita quotidiana.
"Potevo esserci io" oppure "Ci ero passato da poco" le frasi più ripetute per tanti mesi dopo il disastro. Per ricordare quel giorno abbiamo raccolto le testimonianze vocali di alcuni vigili del fuoco e di un sopravvissuto che è caduto giù dal ponte ma è rimasto miracolosamente illeso.
Gli audio che ascolterete sono un estratto del libro "Ponte Morandi, il sesto senso di un soccorritore"
Casa Editrice Round Robin
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