Aldo Moro e Peppino Impastato uccisi 41 anni fa: simboli della lotta per la libertà
pubblicato il 8 maggio 2019 alle ore 18:23
Era il 9 maggio 1978, quando a centinaia di chilometri di distanza, Aldo Moro e Peppino Impastato venivano assassinati. Uno era il presidente della Democrazia Cristiana, l’altro giornalista e attivista. Non erano uguali, non pensavano le stesse cose, ma entrambi furono uccisi da chi tentò di imporgli il silenzio, di fermarli; vittime di quella violenza che vuole togliere ogni forma di libertà. Sono passati 41 anni dalla loro scomparsa, da quando Aldo Moro, difensore del dialogo e della democrazia fu rapito mentre si recava in Parlamento, in via Mario Fani a Roma, e brutalmente ucciso dopo 55 giorni di prigionia dalle Brigate Rosse. Quasi contemporaneamente nella sua Cinisi, in provincia di Palermo, Peppino Impastato veniva trovato morto, il suo corpo imbottito di tritolo, sui binari della ferrovia. Stampa, forze dell'ordine e magistratura parlarono di suicidio omicidio, ma era tutta una messa in scena architettata dalla mafia per privarlo non solo della vita, ma anche della sua dignità. Uccisi dal terrorismo e dalla mafia entrambi scelsero la strada del coraggio; non piegarono la testa, per amore della verità e della libertà.
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