Perché votare No al referendum costituzionale, spiegato semplicemente
pubblicato il 2 novembre 2016 alle ore 13:19
Perché votare No al referendum sulla riforma della Costituzione del 4 dicembre:1 - Non c'è approvazione più rapida delle leggi:
- la riforma non supera il bicameralismo paritario, ma lo rende solamente più confuso, creando conflitti di competenze tra Stato e Regioni e tra Camera e nuovo Senato.
- i procedimenti legislativi passano da uno a dieci. Si potrà quindi legiferare seguendo dieci percorsi differenti. Le leggi non verranno quindi approvate più velocemente, ma potrebbero invece essere bloccate da ricorsi alla Corte Costituzionale per effetto dei conflitti di competenza e dei diversi procedimenti legislativi previsti dalla nuova riforma
2 - Riduzione dei costi della politica quasi ininfluente:
- il numero dei senatori passerà sì da 315 a 95, ma non si ridurranno i costi di funzionamento del Senato. Il risparmio non sarà di 500 milioni l’anno, ma al massimo di 50
3 - La rappresentanza democratica è compromessa:
- il numero di firme da raccogliere per le leggi di iniziativa popolare passa da 50mila a 150mila, dunque sarà più difficile presentare progetti di legge di iniziativa popolare
- i senatori non vengono più eletti direttamente dai cittadini, ma saranno scelti tra i consiglieri regionali e i sindaci delle città d'Italia proposti dalle segreterie di partito. Di fatto il cittadino non elegge più direttamente i propri rappresentanti e il senato diventa un'istituzione composta da politici con doppio mandato
- i consiglieri regionali e sindaci che diventeranno senatori acquisiranno l'immunità parlamentare. Qualora venissero iscritti nel registro degli indagati, gli inquirenti non potranno sottoporli a perquisizione, arrestarli o utilizzare intercettazioni telefoniche a loro carico senza l'autorizzazione del senato
4 – Potere centrale più forte, meno autonomie locali
- solo la Camera concederà la fiducia al Governo, dunque si crea un rapporto fiduciario diretto. Di conseguenza viene rafforzato il potere centrale a scapito delle autonomie locali, che verranno interpretate da un nuovo Senato di fatto depotenziato e non realmente rappresentativo del territorio
5 - Contrappesi democratici indeboliti
- per effetto del combinato disposto (legge elettorale + riforma) si aprirà una frattura democratica. Un partito che non ha la maggioranza nel Paese potrà avere la maggioranza assoluta dei seggi nella sola Camera chiamata a legiferare e potrebbe scegliere autonomamente il presidente della Repubblica e buona parte dei giudici della Corte Costituzionale e del Consiglio Superiore della Magistratura. Insomma, il Governo godrebbe di una maggioranza molto forte.
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