56 anni dopo il disastro del Vajont che provocò 1917 morti per colpa dell'uomo
pubblicato il 8 ottobre 2019 alle ore 19:19
Chiudi gli occhi per un istante e prova a immaginare: il rumore violento di un’onda che arriva per portarsi via la tua casa e la tua vita. Non vivi al mare, ma non hai nemmeno il tempo di realizzare che qualcosa di inimmaginabile sta accadendo proprio a te. Sono le 22:39 di un 9 ottobre qualunque per gli abitanti della Valle del Vajont, in Veneto. Dentro il buio fitto di quell’immutabile quiete un boato cambierà per sempre il senso dell’esistenza di quel luogo. Dal monte Toc si staccano circa 270 milioni di metri cubi di roccia che precipitano alla velocità di 110 km/h nel bacino artificiale sottostante generato dalla costruzione della diga del “Grande Vajont”, progettata negli anni 50 e ultimata nel novembre del 1961. La valanga provoca tre onde che scavalcano la diga e travolgono in ordine Erto, Casso, Codissago e Castellavazzo radendo al suolo completamente il comune di Longarone.
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