"Facciamo come Falcone e Borsellino", le intercettazioni shock del clan malavitoso
pubblicato il 24 maggio 2017 alle ore 09:23
Fermate 52 persone a Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, con accuse a vario titolo (dall'associazione mafiosa, fino a spaccio di stupefacenti). Dopo l’operazione “Chimera”, secondo gli inquirenti sarebbe stata proprio Teresa Torcasio a rapportarsi con la nonna Teresina Cerra (anche quest’ultima condannata nell’operazione “Chimera”) detenuta in carcere ma costantemente aggiornata dalla nipote in libertà su tutti gli affari del clan di famiglia. Teresa Torcasio avrebbe in pratica costituito quello che la Dda definisce come “anello di congiunzione tra gli associati detenuti e gli affiliati rimasti liberi, portando notizie e imbasciate all’esterno del carcere”. La contabilità del clan Teresa Torcasio l’avrebbe gestita unitamente al marito Antonio Miceli. Nella “cassa comune” sarebbero confluiti i proventi illeciti derivanti dalle varie attività della cosca partecipando attivamente al mercimonio di sostanze stupefacenti e consigliando con fermezza il marito – rimarcano i magistrati – sulle varie attività delittuose della consorteria”
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