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Andreea Rabciuc morta a Jesi

I funerali di Andreea Rabciuc, l’addio di familiari e amici a Jesi: “Impossibile accettare non ci sia più”

Si sono tenuti oggi, mercoledì 20 marzo, i funerali di Andreea Rabciuc, la 27enne scomparsa nel 2022 a Jesi. I suoi resti sono stati trovati due anni dopo in un casolare di Castelplanio, già ispezionato pochi giorni dopo la scomparsa.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Due anni dopo la scomparsa di Andreea Rabciuc e il ritrovamento del corpo avvenuto il 20 gennaio scorso in un casolare di Castelplanio, la salma della 27enne è stata restituita ai familiari per le esequie che si svolgono oggi, mercoledì 20 marzo, presso la Cattedrale di Jesi. Le esequie sono iniziate alle ore 15 e nei giorni precedenti, gli amici della giovane avevano dato l'annuncio dei funerali attraverso la pagina del pub nel quale Andreea lavorava, Oscar Wilde.

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I colleghi del locale si sono recati presso il Duomo di Jesi per l'ultimo saluto all'amica scomparsa, stretti attorno alla mamma, Georgeta Cruceanu e al suo compagno Simone Gatti. Accanto alla coppia vi sono anche i figli di Gatti, che si sono seduti insieme al padre nelle prime file della chiesa. Accanto alla bara bianca della 27enne sono stati posti fiori colorati e il pupazzo di un unicorno, animale fantastico che Andreea Rabciuc amava.

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Assenti invece il padre della ragazza, l'uomo alla quale la giovane avrebbe inviato l'ultimo messaggio prima di sparire, e Simone Gresti, il 44enne con il quale aveva una relazione al tempo della scomparsa. Gresti è attualmente l'unico indagato per la morte della 27enne con l'accusa di omicidio volontario e istigazione al suicidio. Le indagini sul decesso della ragazza sono infatti ancora in corso e anzi, sembrano essere partite davvero solo a gennaio, quando sono stati trovati i resti nel casolare di Castelplanio.

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Sul luogo del ritrovamento sono stati trovati anche i brandelli di una sciarpa, forse arma del delitto, e una frase scritta con un pennarello nero sulla trave in legno alla quale era legato il pezzo di stoffa. Nell'ultimo messaggio, la 27enne faceva riferimento all'allora fidanzato Gresti e alla madre. "Se lui non mi avesse tolto il cellulare – recitava la frase – avrei almeno chiamato mamma".

"Andrea vive nei nostri cuori – ha sottolineato Marzia Pennisi, amica di famiglia, dall'altare – e questo deve aiutarci ad andare avanti". Subito dopo, l'amica della 27enne ha letto un passo della lettera scritta dai colleghi in occasione della fiaccolata organizzata per leiil 12 marzo a Jesi.

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"È impossibile accettare che Andreea non ci sia più, impossibile accettare un mondo in cui manca il suo sorriso generoso, quello che destinava a tutti, specchio di un cuore profondo e complicato facile da afferrare e facilissimo da sfruttare. Se in questo cuore avevi la fortuna di rimanere, allora trovavi un posto sicuro, una casa per sempre. Impossibile non ricordare la semplicità di questa ragazza che non le mandava a dire e che non aveva paura di niente e di nessuno. Non temeva di farsi sentire né di farsi vedere, colorata com'era. Impossibile non essere rapiti dal mondo magico che Andreea rappresentava con un cappello con le orecchie o con uno zainetto a forma di unicorno, l'animale fantastico simbolo di libertà. Questo vogliamo fare: credere all'impossibile. Credere agli unicorni perché credere significa anche pretendere che l'impossibile accada e pretendere che chi sa, parli".

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