A Roma il migrante-spazzino: “In Nigeria ero ingegnere, qui voglio integrarmi lavorando”
pubblicato il 14 marzo 2017 alle ore 11:30
"Gentili signore e signori desidero integrarmi onestamente nella vostra città senza chiedere l'elemosina!!!. Da oggi terrò pulite le vostre strade. Vi chiedo soltanto un contributo di soli 50 centesimi per il mio lavoro. Buste, scope palette, e altro materiale per la pulizia sono bene accette". Questo li leggo sul cartello che Bolaji Asis, rifugiato nigeriano di 28 anni, porta con se quando con scopa e palette ripulisce le strade di Roma.“Devo imparare l’italiano altrimenti sono come un bambino - ci spiega - se qualcuno volesse sponsorizzarmi io ne sarei lieto”.
I passanti lo guardano curiosi e come lui stesso racconto spesso lo incoraggiano e gli dico “bravo”.
Bolaji racconta del lungo viaggio per arrivare in Italia, e ci tiene a dire che ne è valsa la pena: “In Nigeria non si sta bene, sono più contento qui”.
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