"Io non mi arrendo", la moglie di Roberto Mancini ricorda il marito: "Morto per fare il suo dovere"
pubblicato il 18 febbraio 2016 alle ore 10:27
Le telecamere di Fanpage sono andate in quella che per venti anni è stata la casa di Monica Dobrowolska e Roberto Mancini, il poliziotto che scoprì la terra dei fuochi, morto nel 2014 dopo una lunga lotta contro il cancro. Monica ha raccontato la vita di suo marito, le sue indagini, i sopralluoghi in elicottero con il pentito Carmine Schiavone, la rabbia di vedere le persone che arrestava per il traffico di rifiuti candidate alle elezioni, i lunghi silenzi della magistratura che ha lasciato in un cassetto per un decennio le sue indagini. Ma Roberto Mancini è stato anche un padre affettuoso che vive ancora nella forza e nella passione di sua figlia Alessia di 15 anni. La fiction "Io non mi arrendo", record di ascolti, e il libro "Io morto per dovere" hanno fatto conoscere a tutti la storia del poliziotto eroe. "Abbiamo fatto la fiction perché c'è ancora gente che non crede che esista la Terra dei fuochi - ha commentato Monica la moglie di Roberto - c'è chi non crede che muoiono i bambini. Il personaggio di Vincenzino rappresenta tutti loro e io ho voluto le mamme della terra dei fuochi nella fiction ed è a loro che la dedico".
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