Ebreo accoltellato, il presidente della comunità ebraica: "Le moschee a Milano incitano al terrorismo"
pubblicato il 13 novembre 2015 alle ore 13:47
Non sono ancora chiare le dinamiche di quanto accaduto in via San Gimignano a Milano, dove Nathan Graff, un ebreo israeliano di 40 anni, genero del rabbino Hetzkia Levi, è stato colpito con sette coltellate di cui tre al volto alle 20.10 del 12 novembre. Eppure per la comunità ebraica non ci sono dubbi: "Volevano uccidere un ebreo, non importava chi". A sostenerlo è il Co-presidente della Comunità, Raffaele Besso, che ha colto l'occasione per polemizzare contro il bando comunale per la costruzione di moschee. "Questo bando rischia di trasformare le moschee in un centro terroristico, – ha sostenuto Besso – il Comune, infatti, ha badato all'aspetto economico, e chi ha potuto dare più soldi è stato il movimento legato a Piccardo (Davide Piccardo, coordinatore del Caim, Coordinamento Associazioni islamiche di Milano, n.d.r.), che è finanziato dal Qatar e dai Fratelli Musulmani, che non mi sembrano dei moderati".
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