Viaggio con gli italiani che lavorano in Svizzera: "Ci chiamano ratti, non ci vogliono"
pubblicato il 12 febbraio 2014 alle ore 20:46
Sono 60mila i lavoratori frontalieri che ogni giorno lasciano l'Italia per recarsi al lavoro in Svizzera. Un flusso crescente di macchine e pendolari aumentato negli ultimi anni, che ha portato le forze di destra a chiedere un referendum popolare per cambiare la costituzione elvetica e imporre dei tetti demografici in entrata. Gli stranieri come gli italiani, infatti, sono accusati di aver causato il dumping salariale e di aver accresciuto l'inquinamento. Molta la delusione nei confronti del 68% dei ticinesi che ha votato sì all'introduzione dei tetti. "Al posto di bloccare gli immigrati - sostengono i sindacati come Unia - avrebbero dovuto imporre un salario minimo per evitare il dumping".
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