UE divisa: "Si all'invio di armi ai ribelli in Siria, ma non subito"
pubblicato il 28 maggio 2013 alle ore 13:38
L'Europa sospende l'embargo sulle armi ai ribelli, ma lo fa dopo una discussione combattuta durata 13 ore e con un compromesso: anche se il divieto di rifornire di armi è caduto, nessuno dei 27 Paesi ne consegnerà almeno per i prossimi due mesi."E' stato difficile per molte nazioni - ammette William Hague ministro degli esteri della gran Bretagna sostenitrice della fine dell'embargo - per questo la discussione è durata a lungo. Ma io penso che sia la decisione giusta"."Anche se noi non abbiamo intenzione di mandare attualmente le armi in Siria - precisa - questo ci dà la possibilità di rispondere in futuro se la situazione continuerà a deteriorarsi e peggiorare".La paura per il fronte del no guidato da Austria e sostenuto da Repubblica Ceca, Finlandia, Olanda e Svezia è che le armi finiscano in mani sbagliate. "Noi vediamo solo una soluzione politica in Siria attraverso al diplomazia - sottolinea Hague - ma questo manda un messaggio davvero forte dall'Europa al regime di Assad e mostra cosa pensiamo della brutalità e dei suoi crimini".
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