Kerry: "Ribelli siriani per combattere estremisti sunniti in Iraq"
pubblicato il 29 giugno 2014 alle ore 11:22
La crisi in Iraq si risolve anche con l'aiuto dei ribelli moderati siriani, che possono aiutare a combattere i militanti jihadisti iracheni. Lo ha detto il segretario di Stato Usa John Kerry, in Arabia Saudita, dove ha incontrato il leader dell'opposizione siriana e il re saudita Abdullah, per discutere della crisi in Siria e in Iraq. Washington ha deciso di sostenere l'opposizione in Siria con massicci aiuti in armi ed equipaggiamenti. Re Abdullah ha chiesto agli Usa maggiore sostegno militare per i ribelli moderati siriani, che il regno saudita appoggia da lungo tempo. Fra i timori di ripercussioni dall'Iraq, dove i militanti islamici sunniti hanno preso possesso di alcune aree del nord, il re "ha condiviso con il numero uno della diplomazia Usa alcune misure che il Regno suadita si appresta a prendere contro la minaccia" dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante, il gruppo terrorista che tenta di imporre la sharia nei territori controllati e di realizzare un grande califfato islamico sunnita, riunendo le regioni a maggioranza sunnita di Siria e Iraq all'interno di un unico Stato.Per Usa e Arabia Saudita serve un nuovo governo iracheno che possa reagire rapidamente alla minaccia dei militanti sunniti islamici. "L'opposizione moderata in Siria - ha detto Kerry - può avere un ruolo decisivo nel respingere la presenza dell'Isil. E questo non solo in Siria, ma anche in Iraq"
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