Tra un anno via a Expo 2015, corsa contro burocrazia e ritardi
pubblicato il 30 aprile 2014 alle ore 23:16
A un anno esatto dall'apertura dei cancelli dell'Expo 2015 la principale preoccupazione degli organizzatori è quella di finire in tempo i lavori sul sito espositivo e gli ostacoli si chiamano maltempo e burocrazia. Il primo ha già rallentato il ritmo del cantiere, ma con turni giornalieri di lavoro estesi a 20 ore su 24 il commissario unico Giuseppe Sala ci ha già messo una pezza. "Per ovvia prudenza, essendo sempre la mia preoccupazione e la mia attenzione alta, ho fatto fare un paio di verifiche esterne - ha detto a margine della presentazione del palinsesto di eventi Expo in città -, non dei miei uomini, e mi hanno abbastanza rassicurato". Quanto alla burocrazia il problema riguarda soprattutto la costruzione, appena iniziata, dei padiglioni nazionali: "Il punto è che gran parte dei Paesi arriverà tra luglio e settembre, cioè esattamente i tempi di Shanghai 2010. Il nostro vantaggio è che sono padiglioni un po più piccoli e più prefabbricati. Il nostro svantaggio, che mi preoccupa, è la burocrazia che c'è nel nostro Paese". La soluzione è già stata individuata. E' la creazione di una task force a Palazzo Chigi dedicata all'esposizione universale e il presidente del Consiglio ha promesso che nel giro di qualche giorno sarà costituita.
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