La verità di Crocetta: "È stato un complotto. Io e Lucia Borsellino siamo le vittime"
pubblicato il 19 luglio 2015 alle ore 18:42
"Volevo dimettermi ed uccidermi" così Rosario Crocetta racconta a Giulio Cavalli i suoi ultimi giorni. "La procura ha confermato che non esiste questa intercettazione" ha detto il presidente della Regione Sicilia, aggiungendo "o l'Espresso caccia fuori questa registrazione oppure non vedo altra strada alle vie legali". Il presidente della Regione Sicilia ha ricordato anche il suo impegno contro gli sprechi di denaro pubblico "ho tagliato insieme a Lucia Borsellino un appalto per una assicurazione da 155 milioni di euro a spese della Regione" facendo riferimento a chi avrebbe interesse a screditarlo. Sulla figlia del magistrato e suo assessore alla Sanità in Regione Sicilia dice: "io ho sempre difeso Lucia, le ho fatto da scudo anche contro il Ministro, causandomi inimicizie senza precedenti, io e Lucia siamo le vittime di questo complotto". E proprio sul complotto su concentrano le parole di Crocetta che sottolinea come "tutte le procure hanno le stesse intercettazioni ed un telefono non può essere intercettato ad intermittenza". Il presidente si dice sollevato: "È venuto fuori un altro Crocetta, quello che lotta e non può accettare di essere ricoperto di fango".
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