Cona, rivolta dei profughi per ragazza morta: "Era meglio restare in Nigeria"
pubblicato il 3 gennaio 2017 alle ore 20:39
Alta tensione nel centro profughi di Cona, in provincia di Venezia, dove lo scorso 2 gennaio una 25enne ivoriana, Sandrine Bakayoko, è morta per un malore. A scatenare la rabbia dei 1500 migranti della struttura sarebbe stato un presunto ritardo nell'arrivo dell'ambulanza che doveva soccorrere la ragazza: una goccia che ha fatto traboccare il vaso del risentimento dei migranti che da mesi ormai denunciano le scarse condizioni igienico-sanitarie del centro di accoglienza. Dopo che lunedì una ventina di cooperanti erano stati bloccati all'interno della struttura in segno di protesta, oggi i migranti hanno messo in atto uno sciopero della fame a oltranza rifiutando i pasti forniti dalla cooperativa che gestisce il Cpa. "Non abbiamo acqua calda e i bagni non funzionano - racconta un richiedente asilo - Se queste sono le condizioni in cui ci accolgono in Italia era meglio restare in Nigeria". Secondo il questore di Venezia, tuttavia, la struttura sarebbe perfettamente a norma e presto circa un centinaio di migranti potrebbero essere trasferiti altrove.Servizio di Simone Giancristofaro e Giampaolo Mannu
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