Pillola del giorno dopo: l'odissea di una donna nell'Italia dei medici obiettori
pubblicato il 6 agosto 2015 alle ore 09:52
Nel Lazio e in Italia ottenere la pillola del giorno dopo sembra ormai una missione impossibile. La probabilità di incappare in un medico o un farmacista obiettore di coscienza è sempre più alta. Negli ospedali religiosi la percentuale di obiezione è pari praticamente al 100%, infatti è praticamente impossibile trovare qualcuno che ti prescriva la pillola del giorno dopo. Eppure non si tratta di un medicinale abortivo ma inibisce l'ovulazione, impedendo perciò la fecondazione. Secondo la Legge 194, quella che regola l'aborto in Italia, l'obiezione si può sollevare solo in caso di interruzione volontaria di gravidanza. Diversa è invece la "clausola di coscienza" del codice deontologico che all'articolo 22 prevede che "il sanitario al quale vengano richieste prestazioni che contrastino con la sua coscienza o con il suo convincimento clinico possa rifiutare la propria opera, a meno che questo comportamento non metta in pericolo la vita del paziente".
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