Coronavirus: le 100 cose che puoi fare restando a casa
pubblicato il 14 marzo 2020 alle ore 16:11
Possiamo fare tante cose, stando a casa.
Possiamo approfittarne per strappare le erbacce dal cuore.
Possiamo disfare l'albero di Natale, se ancora non l'abbiamo fatto.
Potete aprire l’armadio e buttare gli scheletri.
Non possiamo abbracciarci e questo è vero. Però possiamo pensare forte che quando sarà finita ci abbracceremo un po' più forte.
Possiamo approfittarne per strappare le erbacce dal cuore.
Possiamo disfare l'albero di Natale, se ancora non l'abbiamo fatto.
Potete aprire l’armadio e buttare gli scheletri.
Non possiamo abbracciarci e questo è vero. Però possiamo pensare forte che quando sarà finita ci abbracceremo un po' più forte.
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Possiamo fare tante cose, stando a casa.
Abbiamo il tempo lungo e dilatato, ora che è zona rossa in tutta Italia.
Come un sabato del villaggio, però meno allegro anzi per niente, anche se di cose da fare ce ne sono.
Abbiamo il tempo lungo e dilatato, ora che è zona rossa in tutta Italia.
Come un sabato del villaggio, però meno allegro anzi per niente, anche se di cose da fare ce ne sono.
Ad esempio possiamo approfittarne per strappare le erbacce dal cuore.
Possiamo tirare la coperta di lana sopra i nostri piedi freddi.
Possiamo disfare l'albero di Natale, se ancora non l'abbiamo fatto.
Possiamo litigare con qualcuno che sta sottovalutando l'emergenza.
Possiamo stirare, anche gli uomini, e se non l'abbiamo mai fatto è l'occasione giusta per iniziare.
Possiamo raccontare alle nostre figlie che l'8 marzo è stata la Giornata Internazionale per i diritti delle donne, e non la festa delle donne dove si ciulla in discoteca, cioè magari anche quello ma meno importante.
Possiamo raccontare che il 25 aprile quest'anno sarà diverso, ma non sarà mai meno importante.
Fare i cappelletti se si abita a Parma, o fare le orecchiette se si abita a Bari, o preparare i tortelli con le patate dentro se siete bravi come la mia nonna Rina, che però ora è a letto e i tortelli non li fa più.
Possiamo fare le costruzioni con il lego.
Il nonno magari no, lui puoi andarlo a trovare un'altra volta, quando tutto sarà finito, ma la cornetta non trasmette il virus neanche se mentre ci parli ci sputazzi dentro, perciò chiamalo quel cazzo di numero che non chiami mai.
Non possiamo abbracciarci e questo è vero. Però possiamo pensare forte che quando sarà finita ci abbracceremo un po' più forte.
Potete guardare i video di Fanpage.it, tra l'altro io conosco personalmente uno dei giornalisti che fanno video ed è bravissimo!
Potete sistemare le rose nel vostro giardino, e per farlo non è necessario né avere un giardino né avere le rose.
Potete scrivere su facebook consigli di vita non richiesti, oppure darli, come faccio io.
Potete stare con i gatti, ammesso che i gatti vogliano stare con voi.
In questi giorni avete il tempo per andare a rileggere chi sono i politici che dicevano “è soltanto un’influenza, uscite, comprate, consumate!”
Potete fare una torta, mangiare una torta, fare pace.
Se siete almeno in due, potete fare sesso.
Potete rompere il silenzio, oppure godervelo, se non avete Caterina e Margherita a giro per casa tipo “Aaaaahhh” e che per girare questo video ho dovuto rinchiudere in cantina. (Scherzo).
Potete cucinare, soprattutto se avete fame.
Potete colorare all’interno dei bordi segnati, oppure potete imparare a scavalcarli e cambiare le forme migliorando il disegno.
Potete aggiungere sale secondo gusto, fare la calza o imparare a fare le trecce prendendo tre ciocche di capelli e iniziando a intrecciarle, si fa così.
Potete aprire l’armadio e buttare gli scheletri.
Potete leggere e farvi un’armatura contro i virus di tutti i giorni, quando tutto finirà.
Potete fare quasi tutto quello che potete fare sempre, ma in uno spazio ristretto, stretto, che è casa e diventa rifugio e tana. Possiamo fare quasi tutto, ora obbligati al pensiero prolungato, ma il pensiero non è costrizione ma libertà, e se ci pensassimo tutti un po' di più qualcuno si salverebbe sempre.
Possiamo tirare la coperta di lana sopra i nostri piedi freddi.
Possiamo disfare l'albero di Natale, se ancora non l'abbiamo fatto.
Possiamo litigare con qualcuno che sta sottovalutando l'emergenza.
Possiamo stirare, anche gli uomini, e se non l'abbiamo mai fatto è l'occasione giusta per iniziare.
Possiamo raccontare alle nostre figlie che l'8 marzo è stata la Giornata Internazionale per i diritti delle donne, e non la festa delle donne dove si ciulla in discoteca, cioè magari anche quello ma meno importante.
Possiamo raccontare che il 25 aprile quest'anno sarà diverso, ma non sarà mai meno importante.
Fare i cappelletti se si abita a Parma, o fare le orecchiette se si abita a Bari, o preparare i tortelli con le patate dentro se siete bravi come la mia nonna Rina, che però ora è a letto e i tortelli non li fa più.
Possiamo fare le costruzioni con il lego.
Il nonno magari no, lui puoi andarlo a trovare un'altra volta, quando tutto sarà finito, ma la cornetta non trasmette il virus neanche se mentre ci parli ci sputazzi dentro, perciò chiamalo quel cazzo di numero che non chiami mai.
Non possiamo abbracciarci e questo è vero. Però possiamo pensare forte che quando sarà finita ci abbracceremo un po' più forte.
Potete guardare i video di Fanpage.it, tra l'altro io conosco personalmente uno dei giornalisti che fanno video ed è bravissimo!
Potete sistemare le rose nel vostro giardino, e per farlo non è necessario né avere un giardino né avere le rose.
Potete scrivere su facebook consigli di vita non richiesti, oppure darli, come faccio io.
Potete stare con i gatti, ammesso che i gatti vogliano stare con voi.
In questi giorni avete il tempo per andare a rileggere chi sono i politici che dicevano “è soltanto un’influenza, uscite, comprate, consumate!”
Potete fare una torta, mangiare una torta, fare pace.
Se siete almeno in due, potete fare sesso.
Potete rompere il silenzio, oppure godervelo, se non avete Caterina e Margherita a giro per casa tipo “Aaaaahhh” e che per girare questo video ho dovuto rinchiudere in cantina. (Scherzo).
Potete cucinare, soprattutto se avete fame.
Potete colorare all’interno dei bordi segnati, oppure potete imparare a scavalcarli e cambiare le forme migliorando il disegno.
Potete aggiungere sale secondo gusto, fare la calza o imparare a fare le trecce prendendo tre ciocche di capelli e iniziando a intrecciarle, si fa così.
Potete aprire l’armadio e buttare gli scheletri.
Potete leggere e farvi un’armatura contro i virus di tutti i giorni, quando tutto finirà.
Potete fare quasi tutto quello che potete fare sempre, ma in uno spazio ristretto, stretto, che è casa e diventa rifugio e tana. Possiamo fare quasi tutto, ora obbligati al pensiero prolungato, ma il pensiero non è costrizione ma libertà, e se ci pensassimo tutti un po' di più qualcuno si salverebbe sempre.
Saverio Tommasi
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