CORSI DI TAI CHI E QI GONG A ROMA: RILASSARE LE SPALLE - M° FLAVIO DANIELE
pubblicato il 30 marzo 2015 alle ore 17:27
RILASSARE COMPLETAMENTE LE SPALLE! L'estensione del braccio non ci deve sbilanciare in avanti. La spalla deve rimanere nella sua posizione. Rilassare tutti i muscoli della spalla.I CORSI di FORMAZIONE di TAI CHI E QI GONG della Nei Dan School tenuti dal
M° Flavio Daniele sono aperti a tutti i praticanti e gli appassionati.
IL M° FLAVIO DANIELE, fondatore e guida della Nei Dan, vive a Bologna, dove insegna Arti Marziali Cinesi (Taiji Quan, stile Chen e Yang, Xin Yi Quan dei 10 Animali e delle 6 Armonie e Shaolin Quan) e discipline di sviluppo mentale ed energetico ( Qi Gong ). E’ autore dei libri “ Le Tre Vie del Tao “ edito dalla Meb nel 1997, "I Tre Poteri del Taiji Quan" edito dalla Luni nel 2001, "La forma Antica del Taiji Quan Stile Chen" ed "Il potere segreto del corpo nelle Arti Marziali" editi sempre dalla Luni nel 2003. È vicepresidente della Wacima (World Wide Association for Chinese Internal Martial Arts), associazione mondiale tra maestri cinesi e occidentali fondata dal M° Xu.
Organizza seminari scientifici d'incontro tra la scienza occidentale e la sapienza orientale con scienziati e studiosi di fama internazionale. Collabora e con le maggiori riviste italiane (Samurai -- Arti d'Oriente) e straniere d'arti marziali e scienze dello spirito.
Di lui hanno scritto anche le riviste Panorama, Repubblica Salute, la rivista dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino, è stato ospite di varie trasmissioni televisive. Ha collaborato per diversi anni con la facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Bologna.
Il M° GEORGE XU, guida della scuola, è uno dei massimi esperti mondiali di arti marziali interne cinesi (Tai Ji Quan – Xing Yi Quan – Ba Gua Zheng) è un profondo conoscitore delle metodiche antiche energetiche per sviluppare il potere totale del corpo sia da un punto di vista energetico sia marziale. Unisce a una metodica di insegnamento notevole una grande capacità comunicativa. Viene in Italia tre volte ogni anno ormai da quasi 15 anni.
CORSI DI TAIJI QUAN - QI GONG – NEI GONG A ROMA
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Il Taiji Quan
IL PUGILATO DELLA SUPREMA POLARITA’
Nel Taiji Quan, vero tesoro dell’umanità, c’è il sapere di una delle civiltà più antiche e raffinate del mondo: la civiltà cinese. In esso si ritrovano in un mix, tanto irripetibile quanto unico, l’arte del combattimento, la scienza medica cinese, la filosofia taoista e ricche venature di quella confuciana e buddista.
E’ in poche parole: arte marziale, arte del corpo, filosofia, scienza medica.
I diversi aspetti s’integrano e si armonizzano perfettamente.
Il Taiji é una “scienza esatta”, nella accezione più occidentale del termine, in quanto ogni suo gesto, ogni sua azione si esplica sia sul piano della salute del corpo e della mente, sia sul piano della difesa del proprio corpo.
E’ una strada maestra (Dao) per camminare nel mondo e inoltrarsi nell’universo uomo.
Il Taiji Quan è un’arte perfetta sotto tutti gli aspetti, in grado di dare ad ognuno la sua risposta: all’artista marziale alla ricerca di un arte efficace ma non violenta, a colui che ricerca un senso alla propria esistenza, ai cultori dell’arte del movimento come strumento di crescita personale a quelli interessati “semplicemente” alla salute e al proprio benessere psicofisico.
Coinvolge l’essere umano in senso globale dal piano fisico a quello mentale/emozionale, passando per quello delle energie sottili per arrivare a quello spirituale evolutivo.
Vero e proprio cammino (Dao) di ricerca/sviluppo/trasformazione rappresenta per l’uomo moderno uno strumento ideale per l’ecologia del sistema mente-corpo, in grado di dare vigore al corpo ed equilibrio alla mente. Il suo percorso è basato su dei principi generali che sono alla base della vita stessa.
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IL TAICHI CHUAN E
IL QI GONG
IL TAICHI E IL QI GONG SONO SISTEMI DI TECNICHE NATE DALL’INCONTRO TRA LE ARTI MARZIALI E LA MEDICINA TRADIZIONALE CINESE.
Benefici
Il TaiChi può essere praticato a tutte le età e per tutta la vita. Attraverso la pratica di questa disciplina si raggiunge il rilassamento mentale e si favorisce la concentrazione. Altri benefici consistono nell’eliminazione dello stress, miglioramento della mobilità articolare (i tendini si allungano e si distendono), aumento della profondità della respirazione con una conseguente ossigenazione del corpo in maniera ottimale, prevenzione di molte malattie aumentando la resistenza e la forza del corpo, prevenzione dell’osteoporosi, aiuto ad alleviare i dolori causati da problemi alla schiena e alle spalle. Inoltre è un forte aiuto psicologico per persone fortemente introverse producendo una graduale apertura ed estroversione verso il mondo circostante e gli altri. Per la medicina cinese, le malattie si sviluppano a causa di blocchi nei tragitti di circolazione dei meridiani. Come l’agopuntura, il TaiChi, con i suoi movimenti morbidi e armoniosi, contribuisce a rendere più flessibili le articolazioni, eliminando blocchi cronici e a rendendo più scorrevole e libero il flusso energetico. Insieme ad una dieta, ai massaggi e all’agopuntura, il TaiChi e il Qi gong integrano l’insieme di tecniche offerte oggi dalla medicina cinese per salvaguardare il benessere psicofisico. Negli ultimi tempi la cultura Orientale ha cercato di migliorare i risultati ottenuti combinando queste antiche tradizioni con la medicina classica Occidentale; allo stesso tempo, in Occidente, i centri olistici e di benessere e salute hanno incorporato tecniche della medicina cinese tradizionale, tra cui il TaiChi e il Qi gong, per offrire alle persone soluzioni efficaci nella guarigione o nel miglioramento delle patologie. In parole semplici, il TaiChi è costituito da una ginnastica profonda, sana e terapeutica che conserva la salute e favorisce notevolmente l’assetto psicofisico di ognuno. Per ottenere questi benefici bisogna applicare bene quello che insegnano i maestri: “avere disciplina, perseveranza e pazienza“, cioè praticare questa disciplina con costanza. Gli effetti benefici di queste tecniche sui diversi sistemi e parti del corpo possono essere schematizzati in questo modo:
Sistema nervoso
“Concentrare al massimo l’attenzione per un conseguente benessere del sistema nervoso”
E’ noto che il sistema nervoso dirige e controlla i vari organi del corpo. Per mezzo di reazioni condizionate e spontanee, l’uomo si adatta a qualsiasi situazione, nonché al cambio di ambiente.Per praticare le tecniche del TaiChi e del Qi gong è necessario aumentare la capacità di concentrazione e non utilizzare la forza fisica per ottenere un buon allenamento, e perciò un buon funzionamento delle cellule del sistema nervoso. Il lavoro rilassato e il risveglio dell’attenzione del sistema nervoso fa si che il cervello abbia una buona influenza e un ottimo controllo sul resto dell’organismo.Per questo motivo, con il TaiChi e il Qi gong si avrà una sensazione di pienezza interiore e di benessere in tutto il corpo che produrrà, insieme alla non sottovalutabile attività fisica, un miglioramento della circolazione sanguigna e una maggior facilità nell’impostare una corretta respirazione
Sistema cardiovascolare
“L’aria come sinonimo di benessere”
La pratica di queste Arti dimostra che l’introduzione e l’espulsione di una maggior quantità di aria, e quindi di ossigeno, in ogni ciclo respiratorio favorisce il cambio di pressione all’interno del torace; in tal modo la circolazione coronaria è più libera ed efficace; risulta aumentata la capacità e l’elasticità dei capillari e si rinforza il processo di ossigenazione e riduzione di anidride carbonica nel corpo. Cosi’ migliora la nutrizione e il funzionamento del muscolo cardiaco prevenendo l’arteriosclerosi e le diverse malattie cardiache e cardiovascolari.
Il sistema respiratorio
“La respirazione è la nostra fonte di vita e vitalità”
Il possesso di una buona tecnica respiratoria non ha come unico obbiettivo il controllo e il dominio del ritmo e della frequenza del respiro, ma anche il conseguimento di un grande carico energetico per l’organismo. La tecnica del Tai Chi esige una respirazione dolce, lenta ma molto profonda, con l’attenzione concentrata sul fatto che l’aria arrivi alla parte più bassa dei polmoni.Le contrazioni i il rilassamento del diaframma e dei muscoli addominali, oltre ad esercitare un vero e proprio massaggio sugli organi interni contenuti nell’addome, assicurano una circolazione ottimale favorendo i processi di digestione e una corretta attività intestinale.Tornando alla parte respiratoria, l’utilizzo dei polmoni in maniera completa e totale è il modo migliore per mantenerli sani e forti, evitando che si verifichino affezioni premature.L’aumento della capacità respiratoria, ossia la quantità di aria introdotta nell’organismo, migliora la funzionalità polmonare nell’ossigenazione del sangue e di conseguenza nell’ossigenazione dei tessuti e degli organi, che da un lato porta ad un rinforzamento degli stessi, e dall’altro porta alla diminuzione dell’affaticamento e il miglioramento della fisiologia organica. Quando si eseguono gli esercizi fisici, si esercita un importante drenaggio delle vie respiratorie che ha effetti estremamente positivi nei soggetti affetti da stato di insufficienza respiratoria cronica, bronchiti croniche, catarro e allergie nasali.
Il Metabolismo
“Miglioriamo la nostra vecchiaia”
Molte malattie che si sviluppano in età avanzata sono legate alla riduzione di attività e rallentamento del metabolismo.Per esempio l’arteriosclerosi è causata da una difficoltà nel processo di ossidazione cellulare e dall’aumento di lipidi e colesterolo non smaltiti dall’organismo.L’esercizio del TaiChi e del Qi gong contribuisce al miglioramento del metabolismo.
L’energia
L’energia che fluisce all’interno del nostro corpo e ci mantiene vivi, ha origine da ciò che gli orientali chiamano Tan Tian, un punto situato a circa 3 cm. sotto l’ombelico. Questo è il punto in cui si trova il centro vitale che permette di realizzare qualsiasi movimento senza l’impiego di una forza fisica eccessiva e senza provocare alcun tipo di tensione contribuendo col tempo a far si che ogni gesto e azione quotidiani vengano realizzati in modo estremamente naturale, e facendo anche sì che non si sviluppino forme di dolore dovute ad una postura sbagliata o ad un brusco movimento delle articolazioni. Nel TaiChi si apprendono movimenti estremamente dolci, calibrati e lenti che, uniti ad un forte flusso di energia, portano ad un equilibrio totale del corpo. Questa tecnica Orientale è un’arma ideale per recuperare la salute, un metodo di “agopuntura naturale” e un’arte marziale di difesa non-competitiva. In definitiva un complesso sentimento di totalità. Per imparare ad utilizzare l’energia, non è necessario utilizzare la forza. E’ invece importante ripetere ogni singolo movimento fino a farlo proprio. L’attenzione concentrata sul Chi (l’energia), è una caratteristica che identifica il TaiChi e il Qi gong, e che li differenzia da altri tipi di esercizi.
Il Tai Chi come strumento di prevenzione e cura.
Il TaiChi e il Qi gong hanno una grande importanza anche per quanto riguarda la prevenzione e la cura delle malattie. Grazie all’eliminazione dello stress, permettono di controllare tutte le patologie da esso causate. Questo dimostra l’importanza del Tai Chi, che a differenza delle altre ginnastiche …
Riunifica tutta l’energia che abitualmente viene dispersa o mal gestita Il primo effetto è una sensazione di benessere in tutto il corpo, i muscoli lavorano senza alcuna forma di irrigidimento, producendo una vera decontrazione muscolare che permette la scomparsa della tensione nervosa, favorendo il funzionamento ottimale degli organi e delle ghiandole
Aumenta e procura una respirazione profonda e addominale che costituisce il funzionamento di una buona funzionalità organica La rotazione continuata e ripetuta del bacino e della schiena, produce una notevole elasticità dei muscoli addominali e un massaggio benefico e curativo alla zona gastrica, basso intestinale, ecc.; tale massaggio apporta un miglioramento dei processi nutritivi prevenendo la comparsa di ulcere.
Tonifica il cuore e regolarizza il suo ritmo,
migliorando la circolazione del sangue, la pressione arteriosa alta, malattie cardiache, tubercolosi polmonare, reumatismi articolari, anemia, obesità e altre affezioni, specialmente croniche.
E’ molto indicato per prevenire e allontanare sia i dolori lombari che qualsiasi altra patologia della colonna vertebrale,
la quale si rinforza e diventa più flessibile con la pratica costante e attenta di queste tecniche.
Stimola l’autostima e la sicurezza di sè Dona un carattere stabile ai praticanti, dando una serena energia grazie alla quale i problemi quotidiani vengono affrontati con una totale lucidità e rilassatezza.
Le caratteristiche di ginnastica dolce le rendono praticabili a tutte le eta’ e tutti ne possono trarre vantaggio.
PROGRAMMA DEL CORSO DI
TAI CHI CHUAN E QI GONG
1^ fase - Lavoro sui PRINCIPI fondamentali (NeI Gong – Lavoro interno):
a) POWER STRETCHING per i tendini ed i legamenti, per lo sviluppo della forza elastica Gli esercizi di Power Stretching lavorano sulla forza della struttura. Il P.S. è un modo di eseguire gli esercizi piuttosto che una specifica serie di esercizi. I suoi principi base sono i seguenti: • interno forte, esterno morbido • muscoli profondi forti, muscoli superficiali rilassati • Yang dentro, Yin fuori • espansione del muscolo nelle 6 direzioni • lavora per forze contrapposte Nel P.S. è “l’interno” che muove “l’esterno”, mentre nello stretching classico è solo l’esterno che lavora. Il muscolo superficiale lavora sulla velocità, mentre quello profondo sulla potenza; il P.S. armonizza muscoli superficiali e profondi, e coniuga dunque velocità e potenza, elasticità e potenza. Le tecniche di P.S. non sono altro che le antiche tecniche di Qi Gong marziale e di condizionamento; nel P.S. ogni movimento è finalizzato alle arti marziali. La sequenza di esecuzione degli esercizi di P.S. segue sempre il principio della tripartizione di ogni aspetto della realtà: corpo – mente – spirito. Il corpo può essere diviso in 3 parti tronco – gambe – braccia, che a loro volta possono essere ulteriormente sezionati in piedi – gambe – anca, oppure mano – avambraccio – braccio; a livello strutturale la tripartizione consiste in ossa – muscoli – tendini e legamenti; ecc.. A livello muscolare, abbiamo una divisione fra muscolatura profonda (stabilizzata) e superficiale (di movimento); una è Yin e l’altra è Yang. E’ molto importante capire le funzioni e le azioni di ciascuna per poterle far lavorare assieme in armonia. Di solito si tende a far lavorare di più il muscolo superficiale perché è più “visibile” e più facile da controllare. Il P.S. invece distende la muscolatura superficiale potenziando quella profonda; esso richiede uno stiramento attivo, “consapevole” del muscolo. Lo stretching tradizionale è passivo e unidirezionale mentre il P.S. è attivo e multidirezionale. L’obiettivo di questo tipo di esercizi è quello di rendere il corpo forte ed elastico, di massimizzare la forza di ogni singola parte strutturale (collo, vita, schiena, anche, asse centrale, ecc.), e sbloccare le articolazioni.
Campi di applicazione del Power Stretching
Il power stretching anche se è consigliabile iniziarlo dopo il sedicesimo anno d’età, secondo le mie esperienze può essere e praticato, con i dovuti accorgimenti metodologici, fin dall’età scolare. Per i suoi effetti può essere applicato in campo sportivo, terapeutico-riabilitativo e in tutti i settori della motricità e del benessere psicofisico e della salute in generale. Ho iniziato ad applicare a livello sperimentale la metodica allenante con il power stretching con alcuni studenti ISEF e della facoltà di Scienze Motorie. Successivamente l’ ho applicata prima su quattordici studenti di età compresa fra i 15 e i 17 anni praticanti sport individuali e sport di squadra, poi su quindici ragazzi di età 10-12 anni, infine su dodici persone della terza età e quindici disabili con varie tipologie di handicap: fisici-motori, psichici, e su alcuni disabili con problemi relazionali. Tutti hanno ottenuto delle performance superiori alle aspettative, in particolare modo i disabili fisici, gli psichici e gli anziani.Tutto il lavoro di power stretching, progettato sui principi delle arti marziali adattate, ha funzionato come meccanismo di compensazione, favorendo le sinergie muscolari, equilibrando e attenuando le tensioni, stabilizzando tutto il sistema neuro-motorio, migliorando le prestazioni. Nei disabili e nella terza età ha contribuito a consolidare le abilità percettive e di orientamento, migliorando il controllo e l’autonomia funzionale. I risultati raggiunti dai partecipanti sono stati eccellenti, hanno superato ogni aspettativa, e questo ci autorizza a sottolineare che i valori terapeutici e di recupero del power stretching sono significativi e reali. Il power stretching agisce a tutti i livelli dell’universo uomo, non ha e non pone limiti, migliora le qualità della vita, riduce i disagi, favorisce lo sviluppo dei processi mentali, aumenta le prestazioni e il rendimento (sportivo, scolastico, lavorativo), fa invecchiare meglio, aiuta a ripristinare alcune abilità, allontana le ansie, rafforza l’autostima, facilita i rapporti sociali, ed assicura il successo. Carmelo Di Stefano Docente di Teoria Tecnica e Didattica dell’Attività Motoria e Sportiva Adattata presso la Facoltà di Scienze Motorie Università di Bologna
b) ZHAN SSU JIN – per lo sviluppo della forza a spirale,
La prima forza che il praticante dovrà tentare di gestire è la forza (Jin) che “si arrotola come un filo di seta” (Zhansi), espressione tipica usata dai Maestri della famiglia Chen. Il termine Zhan ssu jin descrive un movimento morbido, circolare, a spirale e lento. I movimenti nel Zhan ssu jin devono essere continui ed uniformi, senza interruzioni, descrivendo una traiettoria circolare. Questa forza, che nasce dai movimenti a spirale del corpo, e particolarmente delle anche, e che si manifesta in movimenti di rotazione e rivoluzione delle mani, non si sviluppa in una sola direzione, ma è tridimensionale, analoga a quella di un serpente. Con la forza a spirale, l’azione si manifesta sempre in tre direzioni contemporaneamente: di lato, in alto e in avanti, o di lato in basso e in avanti). L’obiettivo di questo tipo di esercizi è quello di connettere dinamicamente le varie parti del corpo, in modo che esso si possa muovere come una sola unità senza sforzo, con grazia e armonia.
2^ fase - STUDIO DELLE FORME
Per lo stile CHEN Lavoro sull’approfondimento della forma di 83 movimenti. In questa fase si applicheranno nell’esecuzione della forma, i principi studiati nella prima fase. Per lo stile YANG L’insegnamento comprende le forme semplificate di 8, 13 e 24 figure e della forma yang tradizionale di 108 movimenti. In questa fase si applicheranno nell’esecuzione della forma, i principi studiati nella prima fase.
3^ fase – TEORIA:
in questa fase verranno trattati prevalentemente i seguenti punti:
a) ASPETTI FILOSOFICI E CULTURALI DEL TAIJI Il lavoro intellettuale è una fase importante come momento di studio, di verifica e riflessione, sia per se stessi sia per riuscire a trasmettere all’esterno le proprie conoscenze in modo chiaro e consapevole. Per lavoro intellettuale non si intende soltanto lo “studio” di princìpi, dei “Classici” o della teoria del movimento, ma anche lo sviluppo dello spirito di osservazione sia all’esterno che all’interno di se stessi. Ciò richiede la capacità di togliersi di dosso il maggior numero di condizionamenti nei comportamenti e nei pensieri per potersi avvicinare all’essenza delle cose con il candore e la semplicità di un bambino, ed avviare così il corretto processo di comprensione di qualunque realtà. Questo lavoro risulterebbe sterile ed inutile se non venisse completato contemporaneamente da una sua assimilazione “fisica” nel corpo; il lavoro intellettuale deve quindi diventare vissuto interiore attraverso la pratica. In questo modo il Taiji Quan diventa prima scienza e poi arte: il reale apprendimento avviene nel corpo. Da qui inizia dunque il lavoro sul fisico, come traduzione in concreto di quanto compreso nell’attività intellettuale. Pertanto, conoscendo la struttura ed il funzionamento dei meccanismi cinematici del proprio corpo, si può cominciare ad impostare il lavoro su di esso. Trattando una disciplina che ha origini lontane sia nel tempo che nello spazio, è importante capire, nel senso descritto sopra, i princìpi e le basi della cultura e della lingua cinese per riuscire a cogliere il reale significato dei concetti in essa espressi. Si usano spesso termini cinesi per descrivere movimenti, princìpi o azioni, ma spesso se ne travisa il vero significato in quanto se ne recepisce soltanto una sua interpretazione. Pertanto, verrà svolto uno studio attento e rigoroso dei termini cinesi maggiormente usati nel Taiji Quan. b) NOZIONI DI MEDICINA TRADIZIONALE CINESE E DI ANATOMIA Per poter comprendere appieno la saggezza e le conoscenze contenute nei Classici del Taiji Quan è fondamentale capire il funzionamento del corpo umano sotto ogni suo aspetto: fisico, energetico e mentale. Per la dimensione fisica verranno tra l’altro esaminati la struttura del corpo umano nelle sue componenti funzionali, le catene muscolari e la connessione strutturale, le linee di forza, le funzioni meccaniche del corpo umano, i muscoli profondi e superficiali. Per la dimensione energetica si studieranno le modalità di attivazione dell’”alchimia interiore” nel lavoro di trasformazione delle energie primordiali in energia vitale, e da questa in forza interna e successivamente in forza spirituale.
d) QI GONG
e) Ovvero allenare e lavorare (GONG) con l’energia (QI).
E’ importante ricordare che una corretta pratica di Qi Gong è basata su tre presupposti fondamentali: il controllo del corpo, il controllo del respiro, il controllo della mente. Saranno presentati e praticati vari tipi di Qi gong quali: IL NEI GONG (LAVORO INTERNO), Gli esercizi della Longevita’, I 18 Esercizi Taoisti, Gli 8 Pezzi di Broccato, Gli esercizi del Drago, Il Qi gong del Bozzolo di Seta, Il Qi gong dei 5 Animali, Ed altri
ARTICOLI SUL TAI CHI
Il Taijiquan presenta interessanti collegamenti con la medicina tradizionale cinese.
Tali collegamenti partono dalla prevenzione, conservazione della salute ed arrivano alle pratiche terapeutiche a tale scopo attraverso due prospettive: una tipica della scienza medica occidentale e una di quella tradizionale.
Il T’ai Chi Ch’üan, dal punto di vista occidentale, è una “ginnastica dolce”, poiché non impegna eccessivamente né la struttura osteo-muscolare né la funzione cardiorespiratoria, può contribuire invece a migliorarne la funzionalità.
In Oriente, ma anche in alcuni paesi occidentali esistono centri che utilizzano il T’ai Chi Ch’üan per la cura di differenti affezioni soprattutto patologie “funzionali” o “psicosomatiche”, ed è ritenuto un importante supporto ad altre terapie.
Il T’ai Chi Ch’üan sviluppa e potenzia l’energia interna Qi favorendone una corretta circolazione, ripristina un corretto funzionamento dell’organismo e crea un’armonia fra mente e corpo.
Questo perché agisce con la sinergia di tre importanti elementi:
Assoluta calma della mente, attraverso la concentrazione.
Lenta e continua esecuzione dei movimenti circolari dell’esercizio principale ed in uno stato di totale decontrazione muscolare.
Respirazione addominale associata ai movimenti del corpo.
La concentrazione ha il potere di svuotare la mente da informazioni che ostacolano il regolare fluire della vita quotidiana e induce uno stato di rilassamento interiore ed esteriore.
La fluidità di esecuzione e l’utilizzo durante il movimento della respirazione ci permette una maggiore comprensione delle posture scorrette, legate a contratture, consentendo di conseguenza lo scioglimento delle tensioni muscolari ed emozionali.
L’elasticità fisica, sviluppata attraverso la costanza dell’esercizio si riflette in una elasticità sul piano psichico. Una respirazione regolare, profonda e ritmata, elimina le tensioni, e svolge l’azione di massaggio fisiologico degli organi interni.
Nel T’ai Chi Ch’üan vi è l’utilizzo della pressione su punti corporei corrispondenti ad alcuni dei punti vitali (Dianxue, Tien Hsüeh) simili ai punti di agopuntura., la cui stimolazione risulta utile nel migliorare la circolazione dell’energia vitale.
Da un punto di vista medico, tale disciplina è un buon metodo di prevenzione delle malattie e di conservazione della salute oltre che uno strumento di cura, sempre abbinato ad adeguate regole di vita.
GLI EFFETTI BENEFICI DEL TAI CHI
Il Tai Chi Chuan è un’arte marziale, praticata in Cina da diversi secoli. Essa combina tecniche di respirazione diaframmatica e di rilassamento, con posizioni che fluiscono armoniosamente l’una nell’altra tramite movimenti lenti, garbati ed equilibrati. Il Tai Chi Chuan comprende vari stili: i più praticati sono lo Yang e il Chen; la fluidità e la continuità dei movimenti sono comune denominatore di tutti gli stili. Questo esercizio è riconosciuto per avere effetti benefici sia dal punto di vista psicologico, sia nel favorire il controllo dell’equilibrio, l’agilità e la salute cardiovascolare, soprattutto in pazienti anziani.
Tuttavia, l’efficacia di questa pratica rispetto agli esiti di salute è difficile da dimostrare; l’approccio naturale, la lunga storia e la visione olistica sono argomenti che non aiutano a sistematizzare.
Oggi la medicina scientifica è considerata essere quella “evidence based”, vale a dire una medicina le cui terapie hanno mostrato di migliorare esiti clinici ben definiti, attraverso sperimentazioni cliniche basate sul confronto tra gruppi di pazienti organizzati in base alla allocazione casuale al trattamento, i “randomized clinical trial” (RCT). Sulla base di questo metodo, risulta difficile sistematizzare l’efficacia delle “terapie non convenzionali” cui viene attribuito un approccio “olistico”; seguire tale approccio significa infatti adottare un punto di vista “multifattoriale” nello studiare l’insorgenza e lo sviluppo delle malattie, in base al quale la patologia è pensata come il risultato di una combinazione complessa di diversi elementi fisici, psicologici e sociali (1). Il riconoscimento di questa dinamica, per quanto possibile utilizzata anche negli studi epidemiologici, rende tuttavia delicata l’interpretazione dei risultati.
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I risultati nella letteratura scientifica
Nell’ultimo decennio sono stati presentati numerosi lavori relativi ai molteplici effetti di questa pratica sulla salute. In questo articolo verranno tuttavia rendicontate esclusivamente due pubblicazioni fra le più recenti, che sono state redatte con il metodo della revisione sistematica e della metanalisi (2,3).
La revisione sistematica di Wang e coll. prende in considerazione 743 articoli originali sul Tai Chi, in lingua inglese o cinese. I risultati vengono presentati sulla base dell’efficacia rispetto ai diversi esiti di salute.
Vengono valutati principalmente:
1. il mantenimento dell’equilibrio e la diminuzione delle cadute nell’anziano,
2. le malattie muscolo-scheletriche,
3. l’ipertensione,
4. il sistema cardiovascolare e respiratorio,
5. la risposta psicologica.
1. sono stati selezionati 11 articoli originali, 10 statunitensi ed 1 cinese. In tutti i casi sono riferiti l’aumento della stabilità e dell’equilibrio e la riduzione nel numero delle cadute.
2. sono stati selezionati 4 articoli originali, 3 statunitensi ed 1 cinese. In 3 studi sono riferiti l’aumento della mobilità funzionale e il miglioramento della qualità della vita in pazienti anziani con osteoartrite o con altre condizioni croniche disabilitanti. Un articolo descrive la mancanza di efficacia nella diminuzione dei sintomi in pazienti con artitrite reumatoide.
3. sono stati selezionati 4 articoli originali, 2 statunitensi e 2 cinesi. In tutti i casi è descritta la diminuzione della pressione, anche in pazienti in fase di terapia post-infarto.
4. sono stati selezionati 17 articoli originali, 1 statunitense e 16 cinesi. Di questi studi 15 riferiscono un miglioramento nella funzione cardiorespiratoria, anche in pazienti anziani e in pazienti con bypass coronarico, mentre 2 rilevano assenza di miglioramenti.
5. sono stati selezionati 6 articoli originali, 1 cinese e 5 eseguiti in altri Paesi, tra cui Stati Uniti, Canada ed Australia. Tutti gli studi, escluso quello eseguito negli Stati Uniti su 135 pazienti, descrivono la diminuzione di ansia stress e depressione.
Taylor- Piliae, nella sua metanalisi mette in relazione l’effetto della pratica del Tai Chi con lo sviluppo delle capacità aerobiche. Prende in considerazione 8 studi per un totale di 344 soggetti di età compresa tra i 50 e i 60 anni. I risultati, espressi in volume di ossigeno/kg di peso corporeo al minuto, indicano uno sviluppo maggiore della capacità aerobica nelle donne rispetto agli uomini. Un aumento della capacità aerobica si riscontra anche in coloro che praticano il classico stile Yang (108 movimenti) per un periodo di 52 settimane rispetto a soggetti che non svolgono alcuna attività fisica. Le raccomandazioni conclusive indicano la pratica del Tai Chi come una possibile forma di attività aerobica, facilmente praticabile, poco costosa ed accessibile alla fascia di età che può trarne maggior beneficio.
Nel maggio del 2003 il Dors ha sostenuto un programma di attività fisica sul luogo di lavoro, nato spontaneamente su iniziativa dei collaboratori. E’ stato scelto il Tai Chi sulla base dell’esperienza di alcuni colleghi ed è stato ricercato un Maestro che potesse raggiungere la sede lavorativa. Sono stati invitati a partecipare tutti gli interessati, che appartenessero o meno al gruppo DoRS. L’attività consiste in un’ora e mezza di esercizio settimanale, fuori orario di lavoro e con pagamento a carico di ogni lavoratore. La ginnastica viene praticata in estate nel parco pubblico adiacente la sede, e in inverno in un locale chiuso appartenente alla sede lavorativa. Non è stata promossa alcuna campagna per spingere i lavoratori ad aderire; la partecipazione si è fondata principalmente sulla sensibilità personale e sullo spirito di corpo.
Il gruppo iniziale era formato da 21 colleghi, 9 uomini e 12 donne. Il 38% (5 uomini e 3 donne) ha abbandonato l’esercizio dopo 3 mesi, mentre 13 (62%) hanno continuato a frequentare il corso. Dopo circa 1 anno si sono aggiunti 2 nuovi partecipanti. Al momento il gruppo è costituito da 5 uomini e 10 donne. La lezione settimanale conta sempre su una partecipazione di almeno il 50% degli iscritti.
Dopo un anno di pratica, i partecipanti descrivono uno sviluppo della consapevolezza della propria postura ed un maggiore controllo delle posizioni che vengono prese durante il lavoro. 2 persone riferiscono anche un aumento della calma e della concentrazione. Non sono stati a tutt’oggi descritti miglioramenti delle malattie muscolo-scheletriche, attribuibili probabilmente ad effetti a più lungo termine. Altri effetti sulla salute devono ancora essere valutati.
Il Tai chi – benefico per le persone anziane
By: Jody Cross
Nella genetica nuovi indizi sulle cause dell’Alzheimer
La giornata mondiale contro l’Alzheimer
Annunciato lo sviluppo di un nuovo farmaco contro l’Alzheimer
Connessioni tra l’Alzheimer e i valori della tiroide nelle donne
Dopo la menopausa: effetti del sonno sul rischio d’infarto
La pratica del Tai Chi ha origine secoli orsono in Cina. Monaci buddisti e preti taoisti avrebbero studiato il movimento degli animali e del sistema solare, e trasformato questi movimenti in esercizi designati a incrementare la forza e ad aumentare la longevità.
Il Tai Chi, così come è praticato oggi, comporta una serie di movimenti del corpo, controllati armoniosamente e a basso-impatto, che includono un’andatura graduale, lo spostamento dei pesi, e delle rotazioni, mentre il corpo resta dritto e in posizione eretta. Questa disciplina è praticata molto lentamente, regolarmente, e con delicatezza, con enfasi sulla continuità del movimento. Uno dei principi chiave del Tai Chi è che non bisogna forzare nulla. E’ concepito come una lingua vivente del corpo, della mente e dello spirito.
I benefici del Tai Chi si stanno dimostrando un utile complemento alla medicina occidentale. Il Tai Chi aiuta a coltivare un equilibrio migliore attraverso il miglioramento della coordinazione e il controllo corporeo nel corso dei movimenti. Gli anziani, anche coloro oltre gli ottant’anni, ritengono che la forza, l’equilibrio e la flessibilità sviluppati con la pratica del Tai Chi siano di aiuto a estendere i benefici di una buona salute e di fiducia in se stessi negli anni successivi.
La capacità di focalizzare l’attenzione, che viene sviluppata nella pratica del Tai Chi, non solo rilassa il corpo e la mente, ma aiuta a mantenere la vivacità mentale. Il Tai Chi rinforza i muscoli, aiuta a ridurre lo stress, migliora la concentrazione e aumenta l’energia.
La comunità sanitaria studia continuamente gli effetti del Tai Chi sugli anziani. Un gruppo di persone anziane, con una media intorno agli ottant’anni, prese parte a uno studio condotto dall’Università dell’Illinois nel 2006. Nell’arco di meno di sei mesi furono registrati nel gruppo forti miglioramenti dell’equilibrio, del livello di energia, della flessibilità e della qualità del sonno.
In un altro studio effettuato alla Mayo Clinic, fu rilevato, negli anziani che praticavano regolarmente il Tai chi, un sollievo ai sintomi di ansia, dolore cronico e depressione, e inoltre, un miglioramento della coordinazione e una riduzione del numero delle cadute. Oltre a ciò venne riscontrato anche il miglioramento dello svolgimento delle attività fische quotidiane, fondamentale per una vita autosufficiente. Altri benefici registrati dalla pratica del Tai Chi comprendevano la riduzione dei dolori legati all’artrosi, della rigidità delle articolazioni, e della pressione alta.
Il Tai Chi è veramente accessibile a persone di tutte le età. Persino persone che necessitano di tutori per la deambulazione possono partecipare a forme modificate di Tai Chi. E’ una pratica che non richiede un abbigliamento o un’attrezzatura speciale, e può essere facilmente praticata ovunque, con rischi minimi. I corsi vengono praticati nei centri per gli anziani, nei parchi, nei centri sociali e nei centri sportivi.
Inoltre il Tai Chi favorisce l’incontro con le persone, una maggiore fiducia in se stessi e l’indipendenza.
Tai chi, un toccasana per gli anziani
Numerosi studi promuovono la disciplina orientale contro insonnia, colesterolo, osteoporosi
Ha perso ogni contenuto agonistico per diventare un sistema in grado di migliorare la salute del corpo e della mente senza compiere sforzi particolari. Per questo il tai chi (o taijiquan) è indicato anche per gli anziani.
La pratica di quest’arte marziale cinese consiste nell’esecuzione di una sequenza di movimenti che riproducono, al rallentatore, un combattimento con un avversario immaginario.
«L’esercizio rende il corpo più agile e flessibile e migliora la postura con grandi benefici per schiena, spalle e collo, contrastando anche l’insorgere di artriti», spiega Sergio Raimondo, docente presso la facoltà di scienze motorie a Urbino. E il coordinamento tra respiro e mosse ha un effetto antistress.
Una messe di studi si è affastellata in questi anni promuovendo il tai chi.
• Una recente ricerca della University of California di Los Angeles ha dimostrato che aiuta a combattere l’insonnia negli anziani.
• Un’indagine della National Taiwan University è giunta alla conclusione che fa abbassare i livelli di colesterolo e dei trigliceridi nel sangue degli individui ad alto rischio cardiaco.
• Studi della Harvard Medical School hanno attestato il suo ruolo nella difesa dall’osteoporosi.
• Una ricerca della Tufts University ha dimostrato che il tai chi attenua i sintomi dell’artrosi del ginocchio.
Il tai chi può essere praticato da tutti e anche per gli anziani non presenta alcuna controindicazione
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Tai Chi Chuan: Così rafforza il sistema immunitario
Sulla rivista “Psychosomatic Medicine” sono riportati i risultati della ricerca effettuata da un gruppo di studiosi californiani, dell’Università di Los Angeles, guidato da M. R. Irwin, rinnomato nel campo della Psiconeuroimmunologia.
Essi hanno dimostrano gli effetti della disciplina sull’herpes zoster.
Gli obiettivi che si erano preposti erano:
accertare se davvero il Tai chi ha effetti di potenziamento della risposta immunitaria verso i virus;
dimostrare il tanto elogiato effetto positivo sulla salute globale dei praticanti.
Premesso che dopo aver contratto l’infezione da varicella, si forma una memoria immunitaria basata su:
linfociti B capaci di produrre anticorpi specifici contro il virus;
linfociti T capaci di tenere a bada la riproduzione dei virus all’interno dell’organismo.
Quest’ultima classe di cellule è veramente decisiva per impedire il manifestarsi dell’herpes zoster, che, in realtà, è una riattivazione del virus che ha prodotto la varicella.
L’invecchiamento ed il conseguente declino di questo tipo di immunità (detta cellulo-mediata) favorisce l’insorgere della malattia.
Anche la depressione per il suo potere immunodepressivo, favorisce l’herpes; pertanto dall’esperimento sono state escluse persone con problemi psichiatrici, quali la depressione maggiore.
Tutti i partecipanti all’esperimento avevano contratto, in passato la varicella e prima di iniziare è stata misurata loro, la reattività dei linfociti T specifici per il virus della varicella zoster, non che le loro condizioni di salute generale.
L’esperimento è stato condotto su un gruppo di ultrasessantenni, con annesso gruppo di controllo. Essi hanno praticato per 15 settimane una forma standardizzata di Tai Chi, 3 volte a settimana, con incontri di 45 minuti. Allo scadere del periodo, il gruppo che ha praticato Tai Chi, ha fatto registrare un incremento della risposta immunitaria del 50% in più rispetto al gruppo di controllo. Il miglioramento fisico c’è stato per tutti ma è stato notevole soprattutto per chi era partito con più disturbi.
Il motivo per cui il Tai Chi ha permesso di raggiungere tali risultati è che tale disciplina diminuisce l’attivazione dell’asse dello stress e del sistema nervoso simpatico che hanno notoriamente effetti soppressivi sull’immunità.
Il Tai Chi non è solo rilassamento ma anche ginnastica aerobica; pertanto porta giovamento ai sistemi cardiovascolare, respiratorio e muscolo-scheletrico. Ulteriori studi hanno documentato effetti positivi sulla muscolatura, sulle articolazioni in soggetti artritici, sulla pressione arteriosa in soggetti ipertesi.
TAI CHI E DIABETE
Tratto da: AGI Salute, 2 Aprile 2008
Gli esercizi del Tai Chi aiutano le persone con diabete di tipo 2 a controllare la malattia, dicono i ricercatori. Due studi separati hanno scoperto, in un programma di esercizi durato 12 settimane, che questa disciplina cinese era riuscita a potenziare il sistema immunitario e a ridurre i livelli di zucchero nel sangue. Il Tai Chi, tradizionale arte marziale cinese, unisce respirazione profonda e movimenti leggeri, favorendo il rilassamento. Entrambi gli studi, condotti uno a Taiwan, l’altro in Australia, sono stati pubblicati dal British Journal of Sports Medicine. Lo studio di Taiwan ha messo a confronto 30 persone con diabete con 30 sane. In 12 settimane, i partecipanti hanno imparato i movimenti del Tai Chi con un istruttore e un video che potevano guardare a casa. Si sono allenati tre giorni a settimana, con lezioni di un’ora. Alla fine del programma, i livelli di zucchero nel sangue erano scesi mentre il sistema immunitario era potenziato (al contrario, l’attività fisica estrema può deprimere il sistema immunitario). Lo studio australiano, più piccolo (solo 11 partecipanti) ha dato risultati simili. In più, sono stati notati anche altri benefici: perdita di peso, diminuzione della pressione del sangue e miglioramento della resistenza all’insulina.
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Tai Chi, elisir di giovinezza
Nasce come un’arte di combattimento potente e raffinata: la diversa coscienza posturale permette di correggere problemi muscolari, tendinei ed ossei
MILANO, 10 novembre 2009 – Il Taijiquan, meglio conosciuto come Tai chi, con i suoi movimenti lenti, continui ed aggraziati potrebbe sembrare a noi occidentali, sempre tesi e indaffarati, un po’ anacronistico. Ma così non è, e lo dimostra il numero crescente di persone che in tutto il mondo lo praticano, proprio perché, in questo tempo sempre più veloce, il tai chi può aiutare a ritrovare noi stessi e il nostro equilibrio psicofisico. Nonostante questa crescente diffusione, intorno al tai chi esiste ancora una certa confusione. L’immagine più comune di questa antica disciplina è quella di una sorta di danza dai movimenti morbidi, il cui solo scopo é quello di guarire un’umanità patologicamente stressata. E’ solo in parte vero, in quanto il tai chi in realtà nasce come un’arte di combattimento molto potente e raffinata. Nella maggior parte delle forme di Taijiquan oggi praticate nel mondo è comunque tuttora presente la sostanza della scuola Chen, quella più antica. Un sistema di studio che permette di sviluppare molte qualità, prima fra tutte il rilassamento, condizione indispensabile per riuscire ad ottenere una buona centratura, una maggiore elasticità, una corretta postura e che l’energia vitale (Qi) inizi a fluire liberamente nel corpo. La diversa coscienza posturale permette di acquisire la stabilità necessaria a correggere problemi muscolari, tendinei ed ossei. La migliorata circolazione energetica, inoltre, nutrendo il corpo, lo aiuta a mantenersi in buona salute.
In ogni lezione di tai chi (mono o bisettimanale, della durata di circa un’ora e mezzo) durante l’esecuzione dei singoli movimenti, si introducono gradualmente i principi fondamentali: si impara così ad acquietare la mente, a muovere il corpo in modo rilassato e consapevole, a calmare il respiro. Il Tai Chi Chuan può essere praticato a tutte le età e per tutta la vita e, soprattutto, ovunque, proprio come avviene in Cina. Ma il tai chi è anche molto di più. Grazie a una miriade di studi effettuati da ricercatori di tutti i continenti, si sta imponendo anche come uno strumento terapeutico di eccezionale valore. E così, mentre scienziati australiani dimostrano che la sua pratica presenta significativi benefici in chi soffre di artrite reumatoide e colleghi sudcoreani scoprono che le cadute scendono del 31%, neurologi israeliani lo utilizzano nella riabilitazione delle persone colpite da ictus e cardiologi di Harward lo abbinano alla terapia standard dell’insufficienza cardiaca cronica.
Mabel Bocchi
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ALCUNI ricercatori americani affermano che il Tai-Chi:
può essere utilizzato per aumentare l’equilibrio e la stabilità con conseguente riduzione delle cadute, si pensi all’incidenza della fratture nell’anziano», spiega Ettore De Giacomo, docente ai corsi di perfezionamento di agopuntura deil’Università degli studi di Milano (www.naturmed.unimi.it), «per favorire le funzioni cardiorespiratorie; per riabilitare pazienti affetti da esiti di infarto miocardio acuto o artrite reumatoide; per ridurre il dolore, l’ansia e l’insonnia. L’utilità delle ginnastiche mediche e del Tai-Chi nel ridurre lo stress mentale ed emotivo è ben nota. Studiosi australiani hanno scoperto che la pratica del Tai-Chi induce un incremento delle secrezioni urinarie di noradrenalina e una riduzione della concentrazione del cortisolo nella saliva con conseguente riduzione dello stato di tensione, fatica e allarme. Per quanto riguarda la geriatria, si sono riscontrati notevoli effetti del Tai-Chi sulla stabilità posturale dell’anziano, sull’elasticità dei movimenti». Ancora, sulla geriatria, De Giacomo cita alcuni studI, (1996, dipartimento di Neurologia dell’Università del Connecticut) in cui si afferma che la ginnastica medica cinese incrementa in modo significativo l’equilibrio posturale e riporta lo stato di forma del soggetto a livelli sovrapponibili a quelli di individui più giovani (da 3 a 10 anni). Altri effetti favorevoli consistono nella risposta neuroendocrina: sembra che dòpo un’ora di pratica si assista a una significativa riduzione del cortisolo plasmatico e aumento dell’ormone della crescita e della melatonina (Centerof !ntegrative Medicine, Institute of Medica! Science)
Effetti su postura, cuore, ossa e mente:
OLTRE ai benefici sullo stato di benessere generale dell’individuo, una ricca letteratura internazionale testimonia gli effetti benefici di questa antica forma di ginnastica. «Molto importante è l’aspetto terapeutico che può essere praticato per il trattamento di malattie in atto, in associazione o meno all’agopuntura, come disturbi reumatici, forme ansioso-depressive con tutte le loro somatizzazioni (problemi gastrici, intestinali, respiratori) e anche forme di ipertensione iniziale», spiega Lucio Sotte, direttore della Rivista italiana di medicina tradizionale cinese e della Fondazione Matteo Ricci (www.fondazionericci.it www.luciosotte.it. I benefici si evidenziano anche sulla capacità di risposta immunitaria dell’organismo, su insonnia, ipertensione arteriosa e sul profilo lipidico, sull’attenzione e l’equilibrio dell’anziano (con significativa riduzione delle possibilità di fratture dacaduta accidentale), sull’osteoporosi post— menopausale, sull’artrite reumatoide e su altre forme di reumopatia. «Il pregio degli esercizi», sottolinea Sotte «è che sono a bassissimo consumo energetico, quindi praticabili anche da chi è in cattive condizioni energetiche». li Tal-Chi rafforza l’immunità e migliora lo stato di benessere. «Infatti, diminuisce l’attivazione dell’asse dello stress e del sistema nervoso simpatico in particolare, che hanno, notoriamente, effetti soppressivi sull’immunità», afferma Francesco Bottaccioli, direttore della Scuola di medicina integrata (www.simaiss.it), nella nuova edizione del suo Psiconeuroendocrinoimmunologia, Red. Ed. «Perché il Tai-Chi non è solo rilassamento mentale, ma è anche ginnastica aerobica, di cui beneficiano i sistemi cardiovascolare, respiratorio e muscolo-scheletrico».
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Il Tai chi – benefico per le persone anziane
La pratica del Tai Chi ha origine secoli orsono in Cina. Monaci buddisti e preti taoisti avrebbero studiato il movimento degli animali e del sistema solare, e trasformato questi movimenti in esercizi designati a incrementare la forza e ad aumentare la longevità.
Il Tai Chi, così come è praticato oggi, comporta una serie di movimenti del corpo, controllati armoniosamente e a basso-impatto, che includono un’andatura graduale, lo spostamento dei pesi, e delle rotazioni, mentre il corpo resta dritto e in posizione eretta. Questa disciplina è praticata molto lentamente, regolarmente, e con delicatezza, con enfasi sulla continuità del movimento. Uno dei principi chiave del Tai Chi è che non bisogna forzare nulla. E’ concepito come una lingua vivente del corpo, della mente e dello spirito.
I benefici del Tai Chi si stanno dimostrando un utile complemento alla medicina occidentale. Il Tai Chi aiuta a coltivare un equilibrio migliore attraverso il miglioramento della coordinazione e il controllo corporeo nel corso dei movimenti. Gli anziani, anche coloro oltre gli ottant’anni, ritengono che la forza, l’equilibrio e la flessibilità sviluppati con la pratica del Tai Chi siano di aiuto a estendere i benefici di una buona salute e di fiducia in se stessi negli anni successivi.
La capacità di focalizzare l’attenzione, che viene sviluppata nella pratica del Tai Chi, non solo rilassa il corpo e la mente, ma aiuta a mantenere la vivacità mentale. Il Tai Chi rinforza i muscoli, aiuta a ridurre lo stress, migliora la concentrazione e aumenta l’energia.
La comunità sanitaria studia continuamente gli effetti del Tai Chi sugli anziani. Un gruppo di persone anziane, con una media intorno agli ottant’anni, prese parte a uno studio condotto dall’Università dell’Illinois nel 2006. Nell’arco di meno di sei mesi furono registrati nel gruppo forti miglioramenti dell’equilibrio, del livello di energia, della flessibilità e della qualità del sonno.
In un altro studio effettuato alla Mayo Clinic, fu rilevato, negli anziani che praticavano regolarmente il Tai chi, un sollievo ai sintomi di ansia, dolore cronico e depressione, e inoltre, un miglioramento della coordinazione e una riduzione del numero delle cadute. Oltre a ciò venne riscontrato anche il miglioramento dello svolgimento delle attività fische quotidiane, fondamentale per una vita autosufficiente. Altri benefici registrati dalla pratica del Tai Chi comprendevano la riduzione dei dolori legati all’artrosi, della rigidità delle articolazioni, e della pressione alta.
Il Tai Chi è veramente accessibile a persone di tutte le età. Persino persone che necessitano di tutori per la deambulazione possono partecipare a forme modificate di Tai Chi. E’ una pratica che non richiede un abbigliamento o un’attrezzatura speciale, e può essere facilmente praticata ovunque, con rischi minimi. I corsi vengono praticati nei centri per gli anziani, nei parchi, nei centri sociali e nei centri sportivi.
Inoltre il Tai Chi favorisce l’incontro con le persone, una maggiore fiducia in se stessi e l’indipendenza.
Tai Chi per i pazienti parkinsoniani
Mercoledì 14 Maggio 2008
Uno studio preliminare suggerisce che quest’arte cinese possa migliorare la funzione motoria e l’equilibrio
Ricercatori presso l’Università di Washington (Stati Uniti) hanno assegnato 33 pazienti parkinsoniani a caso ad un programma di terapia fisica basata sul Tai Chi (20 sessioni di 1 ora ciascuna da completare nell’arco di 10-13 settimane) oppure a nessuna terapia fisica particolare. Dopo il completamento del programma di Tai Chi è stato rilevato che il gruppo allenato presentava miglioramenti per quanto riguarda l’equilibrio, i punteggi UPDRS e la capacità di alzarsi e riferiva un maggior senso di benessere, mentre il gruppo non allenato non ha presentato variazioni.
Tai Chi è un’arte marziale cinese messa a punto 2000 anni fa, che consiste nella esecuzione precisa di movimenti lenti e fluidi.
Fonte: Hackney & Earhart Gati Posture online 29 marzo 2008
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Anche i corsi di Tai Chi
possono aiutare i malati di Parkinson
Al primo posto ci sono i malati di Parkinson. È una lunga tradizione quella che lega la struttura Portuense al Servizio Sanitario Nazionale per la cura di questi pazienti che ha portato a sviluppare competenze e organizzazione uniche. Da un parte, infatti, sono stati condotti studi e ricerche per meglio affrontare la patologia in collaborazione con l’Università Tor Vergata di Roma, dall’altra è stato messo a punto un insieme di programmi di riabilitazione specifici come, per esempio, quello incentrato sul Tai Chi, antica arte marziale cinese, che aiuta la coordinazione dei movimenti e la loro sequenza.
La malattia di Parkinson è la più comune malattia del sistema nervoso centrale dovuta alla degenerazione cronica e progressiva di quell’area del cervello in cui viene prodotta la dopamina, un neurotrasmettitore essenziale per il controllo dei movimenti corporei, in cui svolge un’attività inibitoria. Nell’organismo si crea perciò uno squilibrio fra i meccanismi inibitori e quelli eccitatori, a favore di questi ultimi, provocando tremore a riposo, instabilità posturale, disturbi della parola e della scrittura, turbe vegetative e spesso sintomi ansiosi e depressivi. Tra le strategie di intervento, all’ospedale Portuense è stato sperimentato il Tai Chi, un antico sistema di arti motorie cinesi che coinvolge la mente e il corpo. Nato come arte marziale, nel tempo si è evoluto come una pratica psicomotoria particolarmente adatta alla popolazione anziana in grado di migliorare l’autostima, ridurre l’ansia, aumentare la resistenza cardiorespiratoria, la forza muscolare e l’equilibrio. Sono stati fatti diversi studi sugli effetti del Tai Chi: gli anziani che lo praticano da molti anni hanno un controllo dell’equilibrio simile a soggetti più giovani. È un’arte, con il corpo rilassato e la mente allo stesso tempo calma e concentrata, che prevede un inizio caratterizzato da posture semplici e di maggiore stabilità con una graduale progressione delle difficoltà che implicano rotazioni globali del tronco e della testa abbinate a trasferimenti del peso corporeo da un piede all’altro. «Si è pensato di utilizzarlo nei parkinsoniani perché questi pazienti soffrono di una progressiva instabilità posturale che fa lievitare la paura di cadere, riducendo ulteriormente la mobilità», sottolinea Liana Bestavashvili, neurologa, responsabile del programma di neuroriabilitazione. Un Tai Chi in versione ridotta. Tutta la sequenza sarebbe stata difficilmente gestibile da un paziente, pertanto è stato sviluppato uno specifico programma di solo quattro esercizi. «Lo studio preliminare ha coinvolto venti pazienti, in grado di camminare almeno per tre metri, con o senza deambulatore, divisi in due gruppi – precisa la specialista – il primo ha effettuato sedute settimanali di un’ora per tre mesi, precedute da un esercizio terapeutico convenzionale; mentre il secondo ha svolto solo l’esercizio terapeutico convenzionale». Grazie a un sistema computerizzato, è stato possibile verificare che l’arte cinese «è un valido aiuto nel migliorare il controllo della postura, dei movimenti e dell’equilibrio nei soggetti affetti da Parkinson», aggiunge Bestavashvili. Tanto che ora è partito uno studio ben più ampio che coinvolge 50 malati, divisi in tre gruppi. E i primi risultati sono positivi e confermano la validità dell’arte cinese.
Altro grande capitolo sono i disturbi cognitivi, caratteristici del morbo di Parkinson, che si presentano con una prevalenza del 40% e possono comparire anche in uno stadio iniziale della malattia e in assenza di una vera demenza. Si tratta di difficoltà intellettuali e psicologiche, per esempio problemi di concentrazione, incapacità a creare nessi logici, tendenza a perseverare, rallentamento generalizzato dei processi mentali. In particolare, ricerche sperimentali hanno confermato che la malattia è accompagnata da disturbi dell’attenzione, di anomalie delle funzioni esecutive di pianificazione (strategia che permette la corretta esecuzione di un compito) e da incapacità nel risolvere i problemi. Per il paziente è difficile passare in modo agile e spontaneo da un concetto o da un comportamento ad un altro perché non riesce ad abbandonare prontamente un’idea o un compito, anche semplice, in risposta al modificarsi delle condizioni ambientali. Da qui tutta una serie di test su cui è concentrata la strategia di riabilitazione cognitiva svolta al Portuense.
il giornale.it
Ancora su Tai Ji e Parkinson
Riportiamo quanto elaborato dall’associazione vicentina malati di Parkinson: C’è una nuova via per convivere in maniera migliore con il morbo di Parkinson: “E’ quella di coniugare le cure occidentali con i saggi consigli dell’antica medicina cinese e i suoi esercizi psico-motori , quali il Tai Chi Chuan”. Lo ha detto il dott. Guido Galvanini, per anni primario ospedaliero e oggi specialista di medicina cinese, nell’ambito di un convegno sulle Terapie riabilitative .Combattere il Parkinson non solo con i farmaci e le terapie occidentali, ma anche con l’ausilio della medicina cinese. “Due medicine che io ritengo complementari e non alternative l’una all’altra – ha sostenuto Galvanini – Se il nostro scopo è quello di offrire ai parkinsoniani una terapia e una qualità della vita migliori, la mia esperienza mi porta a dire che la medicina cinese, unita agli esercizi motori di Tai Chi Chuan, offre loro tanti e nuovi benefici”. Sono circa 500 mila i malati di Parkinson in Italia.”E’ una malattia che colpisce sempre di più, in quanto è legata all’allungamento dell’età – ha sostenuto il dott. Luigi Bartolomei, neurologo al San Bortolo – Non mancano però manifestazioni di Parkinson in età giovanile, causate da forme genetiche”. Sono diversi i malati di Parkinson che praticano sotto la guida di uno specialista gli esercizi fisico-motori del Tai Chi Chuan, antica disciplina imperniata sul movimento, la postura, il rilassamento. Un’esperienza che a molti di loro ha già aperto nuove frontiere di qualità della vita rispetto al passato. “Con la medicina cinese non si blocca la malattia – ha detto senza mezzi termini il dottor Galvanini – ma se coniugata a idonei esercizi fisici, come appunto possono essere quelli del Tai Chi, si possono ottenere nel paziente sostanziali miglioramenti, come ad esempio quelli legati alla riduzione dei tremori”. Il passo incerto, la postura sempre più insicura: perchè la medicina cinese, se ben coniugata alle terapie della medicina occidentale, può aiutare i malati di Parkinson?”La loro medicina ha un approccio completamente diverso dal nostro. Agopuntura, dietetica, farmacologia nella medicina cinese partono da un punto fermo: il concetto di energia, di emotività.La loro medicina propone terapie psico-motorie che si prestano alla cura dei malati di Parkinson e, più in generale, a tutti quelli che non godono di buona salute. Un paziente può stare meglio, pur vivendo la sua malattia: è qui che la cultura cinese ci può insegnare molto”.
Giovanna Menicatti (Presidente Associazione Parkinson Lombardia)
15 / 06 / 2010
Il Tai Chi benefico per l’artrosi del ginocchio
By Madeline Ellis
Ogni giorno, nei parchi, nei centri sociali, nelle palestre, nei salotti delle case molte persone praticano un’arte marziale cinese centenaria, il Tai chi.
Ciò che spinge una vasta fetta della popolazione alla pratica di questa disciplina non deriva solo da un interesse per le arti marziali, ma soprattutto dai benefici mentali e fisici che questa pratica comporta.
I movimenti lenti e ripetitivi del tai chi sono un metodo a basso impatto per rinforzare gli organi e l’apparato muscolare e scheletrico del corpo, mentre la concentrazione sul respiro e sul silenzio interiore allevia lo stress e l’ansia.
Delle ricerche hanno dimostrato che il Tai chi aiuta ad abbassare il livello di costerolo, migliora le funzioni cardiovascolari e respiratorie, riduce i sintomi della sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), riduce la gravità del diabete e migliora la salute generale delle persone.
Recentemente, i ricercatori hanno scoperto che il Tai chi aiuta anche a ridurre il dolore e migliora l’attività del ginocchio nelle persone anziane sofferenti di artrosi.
L’artrosi del ginocchio è purtroppo molto comune tra le persone anziane, secondo l’americano Centers for Disease Control and Prevention (CDC) questo problema colpisce circa 4,3 milioni di americani oltre i sessant’anni. Questa malattia del ginocchio causa rigidità, movimento limitato, aumenta il rischio di cadute e di fratture, contribuisce alla sensazione di depressione e riduce la qualità di vita delle persone. Molte persone si afffidano agli antidolorifici per sopportare il dolore causato dall’artrosi, o si sottopongono a un’operazione del ginocchio per ripristinare la mobilità delle articolazioni colpite.
Alcune persone riescono ad ottenere dei modesti miglioramenti attraversi l’esercizio e la fisioterapia.
Dolore, Affrontare la malattia, il Tai Chi può aiutare
18 ottobre 2011 — REPUBBLICA.IT, pagina 41 sezione: Salute
Rende il corpo più agile e armonioso, migliora la postura, ha un effetto benefico sul sistema nervoso e sulla circolazione. E già per questi motivi varrebbe la pena praticare il Tai Chi Chuan. Ma c’è molto di più perché la valenza terapeutica di questa antica arte marziale va oltre riuscendo persino a migliorare la vita dei pazienti con insufficienza cardiaca. Lo dimostra una ricerca, pubblicata sugli Archives of Internal Medicine, condotta al Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston su 100 pazienti con scompenso cardiaco. «Questo studio è molto importante perché presenta risultati statisticamente validi in pazienti anziani che, a causa dell’insufficienza cardiaca, hanno molta difficoltà a svolgere esercizi fisici anche leggeri» commenta Francesco Bottaccioli, direttore della Scuola internazionale di medicina avanzata e integrata e di scienze della salute.
«Il gruppo che ha seguito il Tai Chi ha mostrato un miglioramento in tutti i parametri, ma ha raggiunto un’ampia significatività statistica nel test che misura la qualità della vita che raccoglie dati sia sulla salute fisica che su quella psicologica. Mentre il gruppo di controllo ha mantenuto lo stesso (non positivo) punteggio sulla qualità della vita, il gruppo del Tai Chi l’ha migliorato di tre volte». La “meditazione in movimento” che caratterizza il Tai Chi è anche alla base del progetto Kids Kicking Cancer ideato da Rabbi Goldberg per aiutare i bambini oncologici a gestire il dolore ed accettare al meglio possibile la loro malattia. «Il concetto da cui partiamo» spiega il rabbino, che dal Michigan (Usa) sta provando a far partire il progetto anche in Italia (al Bambino Gesù di Roma, con l’aiuto di Pfizer), «è quello di portare nel bambino energia per creare pace e relax grazie al movimento e soprattutto alla respirazione profonda che crea le condizioni migliori per affrontare con successo il dolore, la paurae l’ansia». Con risultati più che tangibili come dimostra un report stilato dal Center for Disease Control di Atlanta per valutare la gestione del dolore.
L’impatto è stato valutato su 244 bambini che lamentavano un livello di dolore classificato con una scala da 1 a 10. Di questi, l’88,1% ha descritto un miglioramento dei loro sintomi dopo aver svolto lezioni di arti marziali. Dai bambini alla Terza Età: il British Journal of Sports Medicine ha pubblicato uno studio che rianalizzando ben 35 ricerche dimostra come il Tai Chi, possa ridurre il rischio di cadute e fratture.
Una funzione terapeutica confermata anche dalle Linee guida delle Società geriatriche americana e britannica. «Il Tai Chi è adatto sia per i giovani come prevenzione medica e pratica meditativa che per gli anziani a tutela della propria salute», conclude Luca Barattini che insegna da 10 anni Tai Chi terapeutico.
- IRMA D’ARIA
Tai Ji e Neuroriabilitazione
Anche al San Raffaele Portuense di Roma si sta sperimentando il Tai Ji Quan per aiutare i ‘malati’ di Parkinson. La pratica dell’antica arte marziale infatti favorisce il recupero della coordinazione del movimento. Per il San Raffaele di Roma lo sviluppo di competenze e organizzazione, di studi e ricerche per meglio affrontare la patologia del Parkinson è una lunga tradizione. In collaborazione con l’Università di Tor Vergata è stato ora messo a punto un insieme di programmi di riabilitazione specifica come, ad esempio, quello incentrato sul Tai Ji.
“La malattia di Parkinson è la più comune del sistema nervoso centrale dovuta alla degenerazione cronica e progressiva di quell’area del cervello in cui viene prodotta la dopamina, un neurotrasmettitore essenziale per il controllo dei movimenti corporei in sui svolge una attività inibitoria. Nell’organismo si crea perciò uno squilibrio fra i meccanismi inibitori e quelli eccitatori, a favore di questi ultii, provocando tremore a riposo, instabilità posturale, disturbi della parola e della scrittura, turbe vegetative e spesso sintomi ansiosi e depressivi.”
“Il Tai Ji Quan, nato come arte marziale, con il tempo si è evoluto come una pratica psicomotoria particolarmente adatta alla popolazione anziana in grado di migliorare l’autostima, ridurre l’ansia, aumentare la resistenza cardiorespiratoria, la forza muscolare e l’equilibrio.” Il Tai Ji in effetti può essere ritenuto, da noi occidentali, una scienza esatta, dal momento che riesce a sincronizzare non solo i movimenti biomeccanici del corpo, ma anche ‘pensieri’ ed ‘emozioni’ che ben sappiamo possono essere all’origine di discrasie.
Sono molti ormai gli studi sugli effetti del Tai Ji, soprattutto negli USA e nel nord Europa, che ne dimostrano la utilità per gli anziani (e meno anziani) che lo praticano. I praticanti infatti hanno un controllo (consapevolezza) dell’equilbrio simili ai soggetti più giovani.
“Il Tai Ji è una scienza ed è un ‘arte, con il corpo rilassato e la mente allo stesso tempo calma e concentrate, che prevede un inizio caratterizzato da posture semplici e di maggiore stabilità con una graduale progressione delle difficoltà che implicano rotazioni globali del tronco e della testa abbinate a trasferimenti del peso del corpo da un piede all’altro. Si è pendsato di utilizzarlo nei parkinsoniani perchè questi pazienti sofforno di una progressiva instabilità posturale che fa lievitare la paura di cadere, riducendo ulteriormente la mobilità.” Così dice Liana Bestavashvili, neurologa, responsabile del programma di neuroriabilitazione del San Raffaele Portuense.
fonte: “Il Giornale” 19/07/2010 pag 34
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Insufficienza cardiaca: due ore di Tai Chi a settimana migliorano la qualità della vita
Praticare il Tai Chi due volte a settimana migliora la qualità della vita di chi soffre di insufficienza cardiaca cronica. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Archives of Internal Medicine dai ricercatori dell’Harvard Medical School di Boston (Usa), secondo cui la disciplina orientale non solo può essere praticata da questi pazienti – ai quali, invece, è vietata ogni altra forma di attività fisica – ma garantisce loro numerosi benefici.
La ricerca è stata condotta su 100 soggetti affetti da insufficienza cardiaca sistolica, esaminati dal 2005 al 2008 e suddivisi in due gruppi. Al primo, composto da 50 pazienti, è stato assegnato il compito di svolgere un’ora di Tai Chi due volte a settimana per tre mesi. Al termine dell’esperimento è emerso che, rispetto al gruppo di controllo, la qualità della vita di chi aveva praticato la disciplina era significativamente migliorata: i pazienti, infatti, mostravano un maggior benessere e più fiducia nell’eseguire gli esercizi fisici e i compiti di tutti i giorni.
“Storicamente i pazienti con insufficienza cardiaca sistolica cronica sono considerati troppo fragili per poter praticare esercizi fisici”, spiegano gli autori secondo i quali, invece, “il Tai Chi è sicuro, può aiutarli a svolgere le attività quotidiane e migliorarne la qualità della vita e l’umore”.
di Nadia Comerci (01/05/2011)
Depressione e diabete: l’arte del Tai Chi
alleata del benessere
Seguire un corso di Tai Chi potrebbe aiutare a contrastare diabete e depressione con una sola mossa, secondo quanto emerge dallo studio condotto dai ricercatori dell`University of Queensland di Brisbane St Lucia, in Australia.
La ricerca ha dimostrato che è sufficiente seguire per un periodo di tre mesi un programma terapeutico basato sul Tai Chi per ridurre depressione e diabete mellito. Al termine dell`esperimento, infatti, il girovita dei partecipanti era diminuito dal 4-3%, il livello di glucosio nel sangue si era abbassato del 6%, l`ipertensione del 9% e la percentuale di coloro che erano affetti da sindrome depressiva si era ridotta dal 60 al 20%.
“Lo studio – spiega Liu Xin, ricercatore dell`University of Queensland ed esperto della “mind-body therapy” – dimostra che in breve tempo è stato possibile ottenere risultati promettenti solo grazie all`uso degli esercizi, senza intervenire sul regime alimentare dei partecipanti”.
di nadia comerci (05/02/2010)
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