Non solo casa Genovese, una modella: "Ho visto feste segrete dei vescovi romani tra sesso e cocaina"
pubblicato il 10 dicembre 2020 alle ore 20:10
"Le feste di Alberto Genovese non erano le più estreme, ce ne sono di peggiori. Di party come quelli a Terrazza sentimento ne è piena l'Italia". A dirlo a Fanpage.it è Giulia Napolitano, una fotomodella siciliana 21enne che da anni lavora come ragazza immagine per feste private in tutta Italia.
"Milano non è l'unica città del divertimento segreto, a Roma ci sono tanti vescovi e preti che fanno messa e 3 ore dopo si divertono con cocaina e 18enni. Una volta, nella bellissima villa di una 50enne ex escort, ho visto un prete che aveva messo in fila 3 ragazze nude sul letto e ognuna di loro aveva una striscia di cocaina sul pube", racconta la Napolitano, che pur avendo partecipato a una festa a casa Genovese preferisce non scendere nei dettagli perché, a suo dire, non erano più estreme di tante altre. "Tutti fanno lasciare il cellulare all'ingresso e molti usano bodyguard per garantire la privacy degli ospiti, che spesso sono avvocati, medici, notai". Ha però la spiegazione della diffusa omertà attorno alla vicenda dell'imprenditore digitale arrestato per lo stupro di una modella 18enne. "Il silenzio di molte è dettato solo dalla paura di perdere la droga gratis e il lavoro con i clienti".
Servizio di Salvatore Garzillo e Simone Giancristofaro
"Milano non è l'unica città del divertimento segreto, a Roma ci sono tanti vescovi e preti che fanno messa e 3 ore dopo si divertono con cocaina e 18enni. Una volta, nella bellissima villa di una 50enne ex escort, ho visto un prete che aveva messo in fila 3 ragazze nude sul letto e ognuna di loro aveva una striscia di cocaina sul pube", racconta la Napolitano, che pur avendo partecipato a una festa a casa Genovese preferisce non scendere nei dettagli perché, a suo dire, non erano più estreme di tante altre. "Tutti fanno lasciare il cellulare all'ingresso e molti usano bodyguard per garantire la privacy degli ospiti, che spesso sono avvocati, medici, notai". Ha però la spiegazione della diffusa omertà attorno alla vicenda dell'imprenditore digitale arrestato per lo stupro di una modella 18enne. "Il silenzio di molte è dettato solo dalla paura di perdere la droga gratis e il lavoro con i clienti".
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