Coronavirus, la sarta che cuce mascherine in pelle d'uovo e le regala. L'oncologo: "Ottime"
pubblicato il 13 marzo 2020 alle ore 19:29
Gallipoli. Una sarta si offre di realizzare gratis mascherine antivirus per i concittadini. Boom di richieste, anche per i malati di tumore.
Era cominciata il 10 marzo 2020 come un'iniziativa di solidarietà, complici un negozio da sarta poco frequentato in questi tempi di Coronavirus e la voglia della sua titolare, sarta e stilista, di fare qualcosa per dare una mano.
L'idea era troppo buona però per passare inosservata. Adesso infatti anche i malati di tumore di Gallipoli avranno gratis le mascherine prodotte da Irene Coppola.
La sarta Irene si era offerta qualche giorno fa di regalare mascherine a chi ne ha bisogno. Con un post su Facebook, che ha fatto rapidamente il giro del web, ha annunciato la sua iniziativa di solidarietà e la rete ha risposto immediatamente. Un boom di richieste in poche ore da parte dei concittadini e da subito la voglia di Irene di rispondere sì a tutti quanti. Il risultato? Oltre 1000 mascherine in 24 ore.
Adesso però le richieste arrivano anche per i malati di tumore. E' stato il dottor Giuseppe Serravezza, oncologo ed ex direttore (fino a un mese fa) del reparto di oncologia dell'Ospedale del Sud Salento, a visitare questa mattina lo studio di Irene Coppola, per rifornirla del cotone speciale ad uso sanitario.
I tessuti utilizzabili sono la "Pelle d'Uovo" e il cotone 100% Gabardin, tessuti che, come spiega il dottor Serravezza, "sono già normalmente utilizzati per scopi sanitari".
Facili da lavare e riutilizzare, le mascherine di Irene sono piaciute così tanto al Dottor Serravezza da chiederle per i malati di tumore. Irene Bongiovanni farà il lavoro gratis, la LILT metterà le materie prime.
"Coronavirus, noi non ti temiamo" dichiara Irene Coppola dal suo profilo mostrando la sua produzione. Tutte regalate.
Non è la Cina ma è Gallipoli, Salento, e a chi dice che quelle mascherine non sono efficaci quanto quelle (introvabili) che si possono acquistare, il Dottor Giuseppe Serravecchia risponde che "a mio parere, queste mascherine sono ancora più efficaci di quelle in commercio, e inoltre sono lavabili, non come quelle in altri materiali che hanno una durata limitata e che teoricamente tutti dovremmo buttare dopo poche ore".
Dagli abiti da cerimonia carichi di colori, stile e tessuti pregiati alle mascherine “antivirus”.
Una ventina di minuti di bollitura per ripulirla e voilà, la mascherina di pelle d’uovo o Gabardin, è pronta per essere riutilizzata. Ecologica, Made in Italy, ma soprattutto utile.
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