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Blitz ambientalista a Torino: balle di fieno e sacchi di terra davanti alla sede di Cassa Depositi e Prestiti

A Torino un gruppo di attivisti del movimento ambientalista Extinction Rebellion travestiti da Cupido, con parrucche bionde e abiti bianchi, hanno versato il contenuto di sacchi di terra e messo balle di fieno davanti alla sede di Cassa Depositi e Prestiti. Di fronte all’ingresso appeso anche uno striscione con la scritta: “Governo e clima, amore tossico”.
A cura di Eleonora Panseri
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Foto di Gianluca Orrù
Foto di Gianluca Orrù

Ha collaborato Gianluca Orrù

A Torino nella mattinata di oggi, mercoledì 14 febbraio, un gruppo di attivisti del movimento ambientalista Extinction Rebellion travestiti da Cupido, con parrucche bionde e abiti bianchi (oggi si celebra la ricorrenza di San Valentino, la festa degli innamorati, ndr), e hanno versato il contenuto di sacchi di terra e messo balle di fieno davanti alla sede di Cassa Depositi e Prestiti. Di fronte all’ingresso hanno anche appeso uno striscione con scritto: “Governo e clima, amore tossico”.

Foto di Gianluca Orrù
Foto di Gianluca Orrù

"La comunità scientifica ribadisce che se non agiamo ora sarà troppo tardi", ha detto con un microfono una delle attiviste presenti. "Leggiamo le notizie, ci inc*****mo, vorremmo essere tutelate ma non c'è tregua all'ingiustizia. E così i cattivi sono tutte le persone che lottano per la vita e che cercano di mettere in luce l‘insostenibilità di questo sistema. Da tempo ormai abbiamo provato sulla nostra pelle che questa non è una democrazia. Non è democratico un sistema che tutela l'interesse di pochi", ha concluso.

Le motivazioni della protesta

In un comunicato diffuso dal movimento, si legge che l'azione sarebbe "una metafora l'ipocrisia di chi governa la politica e la finanza, sia a livello nazionale che regionale. Alle tante parole e alle dichiarazioni di "amore" del governo nei confronti della terra e della sicurezza dei cittadini, si contrappongono politiche climatiche dall’enorme impatto ambientale. Attraverso Cassa Depositi e Prestiti, il Governo controlla le principali aziende italiane dell’industria fossile e continua a investire in progetti estrattivi, in contrasto con gli obiettivi climatici che l’Italia stessa si è impegnata a rispettare a livello internazionale. Per questo, a Torino, sono stati scaricati balle di fieno e sacchi di sabbia all'ingresso di Cassa Depositi Prestiti (CDP), con la straziante musica di un violoncello che accompagnava gli attivisti travestiti da Cupido, il viso coperto da maschere antigas".

Foto di Gianluca Orrù
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"Il governo nazionale, invece, ha annunciato di voler continuare a investire in combustibili fossili, in particolare nel gas" – prosegue ancora il comunicato – Alla presentazione del cosiddetto piano Mattei, sempre Meloni disse che ‘l'Italia ha tutte le carte in regola per diventare l’hub naturale di approvvigionamento energetico per l’intera Europa'. Un Piano di investimento di 5,5 miliardi, 3 provenienti dal Fondo italiano per il Clima, gestito proprio da Cassa Depositi e Prestiti, il cui azionista di maggioranza è il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Cassa Depositi e Presiti è infatti centrale nella progettazione di queste nuove infrastrutture per il trasporto di Gnl, giustificate dalla crisi energetica nel discorso politico, ma destinate in gran parte all'export. Così centrale da essere stata citata in giudizio da Greenpeace e Recommon, con ENI e il Ministero delle Finanze, con l'accusa di lobbying e greenwashing, la cui udienza sarà il 17 febbraio".

Foto di Gianluca Orrù
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"Quello del 2024 è stato il gennaio più caldo mai registrato, arrivato al termine di 12 mesi consecutivi in cui per la prima volta la temperatura media globale è stata al di sopra degli 1,5°C. Gli effetti dell'innalzamento delle temperature sono visibili e tragici ovunque. Già a febbraio diverse regioni d'Europa si trovano in emergenza siccità. Dalla Spagna, dove in alcune regioni non piove ormai da tre anni, all'Italia, in cui Sicilia e la Sardegna sono costrette ormai da settimane a ricorrere al razionamento idrico. Come ripetuto dall’UNEP (United Nations Environmental Program) e dall’IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change) per avere una reale mitigazione serve innanzitutto diminuire la produzione di gas serra. Ma chi governa, in Italia, sembra avere altre priorità", si conclude il messaggio degli attivisti.

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