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Drag Queen picchiata a Torino, La Myss a Fanpage: “Dicevano: se giri con parrucca e maschera te le cerchi”

A Torino, nella notte tra sabato 6 e domenica 7 gennaio, alle 3.30 del mattino la Drag Queen La Myss è stata aggredita da un gruppo di circa 20 ragazzi. Spintoni, botte e schiaffi per lei e per il suo gruppo di amici. La Drag Queen, finita all’ospedale con altri due dei suoi amici, a Fanpage.it dice: “È stato disumano”.
A cura di Gianluca Orrù
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La Myss è una drag queen milanese che spesso viene a Torino
La Myss è una drag queen milanese che spesso viene a Torino

La denuncia è quasi un atto dovuto per Nicholas, uno dei ragazzi che ha subito l'aggressione: "Bisogna sempre denunciare, bisogna far sentire la nostra voce" dice, e dal racconto che fa La Myss, drag queen di Milano che viene spesso a Torino, emergono i dettagli omofobi dell'aggressione.

"Sono stata accerchiata, ero alla pensilina dell'autobus – racconta a Fanpage.it la Drag – il primo gesto di questo ragazzo è stato togliermi il drink dalle mani, chiedendomi prima dei soldi, poi me l'ha lanciato addosso. Poi non ho visto più niente, perché sono rimasta a terra accovacciata e ho preso calci e pugni da 4 persone. Mi hanno spinta sulle rotaie del tram dove mi sono fatta male alle ginocchia, gattonavo per cercare di fuggire e mi hanno di nuovo pestata. Poi sono riuscita ad allontanarmi e una mia amica mi ha messo in salvo. È stato disumano. La cosa che mi ha colpito è che è già successo, questo gruppo di ragazzi ci ha già aggredito il 2-3 di dicembre, sempre in piazza Vittorio. Ci avevano accerchiato ma allora siamo riuscite ad andare via".

Alcune delle ferite riportate dalla Drag durante l'aggressione.
Alcune delle ferite riportate dalla Drag durante l'aggressione.

"Mi hanno aggredito e menata perché ho la mascherina. Una delle ragazze che era con loro nel gruppo ha detto, dopo l'arrivo della polizia, ‘Cosa ti aspetti? Se giri con maschera e parrucca non puoi pensare di non essere picchiata'. La storia è finita quando è arrivata la polizia, che ha identificato 10 dei 20 ragazzi che c'erano e noi siamo andati in ospedale e a fare la denuncia. Quando ho cercato di rialzarmi mi hanno strappato via parrucca e mascherina. Mi davano calci sui fianchi, sulla schiena e sulle gambe, perché mi sono rannicchiata a tartaruga per proteggere le zone vitali".

Alcune delle ferite riportate dal gruppo di La Myss
Alcune delle ferite riportate dal gruppo di La Myss

I fatti sono successi nel pieno centro di Torino, intorno alle tre, tre e mezza del mattino. "Volevamo accompagnare un nostro amico alla fermata dell'autobus – racconta la Drag – avevamo fatto una serata tra amici. È la prima aggressione tosta che ho subito in vita mia. Faccio la Drag Queen da un anno a questa parte, ho deciso di interpretare il personaggio di Miss Keta sia per una questione di apprezzamento per l'artista, ma anche perché la mascherina che indosso mi dà forza, mi consente di dire cose che altrimenti non avrei il coraggio di dire, mi sento protetta con questa maschera. Togliendomi la mascherina, la parrucca, picchiandomi così solo perché le indosso, con questi gesti hanno voluto disprezzarmi. Le parole che mi hanno fatto più male sono state quelle della ragazza, che avrà avuto 16 anni. ‘Se vai in giro con parrucca e occhiali è normale che ti picchiamo'. Che cosa insegnano i genitori ai loro figli perché si comportino così?"

La Myss, Drag Queen sosia di Myss Keta.
La Myss, Drag Queen sosia di Myss Keta.

"Sono arrivate 7 ambulanze e 2 pattuglie – prosegue nel racconto la Drag Queen – In ambulanza sono stati carinissimi, mi hanno chiesto con quale pronome volevo essere chiamata, mai vista un'ambulanza più inclusiva. Io ero in stato di shock, in balia di emozioni che erano un mix tra paura e incredulità. Ne ho sempre sentito parlare di questa omofobia, che esiste e che c'è, ma provarla sulla tua pelle è tutta un'altra storia.

Nicholas, amico de La Myss, suo fratello è finito in ospedale con lei.
Nicholas, amico de La Myss, suo fratello è finito in ospedale con lei.

Questa aggressione non è la prima che il gruppo di La Myss subisce, sempre nel centro di Torino. A raccontarlo è Nicholas, presente anche lui ai fatti, suo fratello è uno dei tre ragazzi che sono finiti all'ospedale dopo l'aggressione. "La notte tra il 2 e il 3 dicembre 2023 – spiega – la notte della prima aggressione, era il mio compleanno. Lo stavamo festeggiando, io ero vestito con il pigiamone di Stitch e una corona in testa con su scritto Happy Birthday. Dei ragazzi hanno accerchiato me, principalmente, e mi hanno tolto la coroncina in testa. Poi è arrivata La Myss, che mi ha chiesto se volevo un drink, e allora hanno aggredito anche lei, provando a strapparle la parrucca e la mascherina. Dopo di che, siamo riusciti ad andare via ed è andato tutto a posto".

La panchina su cui è avvenuta l'aggressione
La panchina su cui è avvenuta l'aggressione

"La notte tra sabato 6 e domenica 7 gennaio – prosegue Nicholas – stavamo aspettando il pullman e ho riconosciuto la ragazza che era nel gruppo che ci aveva già aggredito a dicembre. Essendo loro un gruppo di oltre 20 persone, sono riusciti a dividerci anche se noi eravamo in 8. Io non sono stato picchiato, una delle ragazze del gruppo continuava a provocarmi chiedendo di essere picchiata, ma ho mantenuto la calma e ho fermato una volante della polizia quando ho visto La Myss per terra. In 10 però se la sono presa con mio fratello e gli hanno aperto la testa. Io a un certo punto non ho visto più mio fratello e quando l'ho rivisto aveva la faccia ricoperta di sangue, che parlava con un carabiniere. In ospedale ci sono finiti in tre, mio fratello, la Myss e un altro ragazzo".

Il fratello di Nicholas che è finito all'ospedale.
Il fratello di Nicholas che è finito all'ospedale.

"Sono dell'idea – si sfoga Nicholas – che questi siano dei ragazzini di 16-17 anni delle superiori che fanno i bulletti a scuola e portano lo stesso atteggiamento in piazza il sabato sera. Il fatto che abbiano detto chiaramente ‘ti stiamo alzando le mani perché hai una parrucca bionda e la mascherina' rende questa aggressione anche omofoba. I genitori non gli hanno dato delle basi giuste di educazione, ma mi viene anche da dire che queste persone sono simili a quelle che quando ero alle superiori mi chiamavano checca isterica. È la stessa gente in un certo senso. Noi non possiamo avere paura ad uscire di casa, a girare per la strada, qui siamo in pieno centro di Torino, è questo che spaventa, perché qui dietro Piazza Vittorio c'è una discoteca LGBT e non possiamo avere paura di uscire dalla discoteca e andare ad aspettare il pullman. Lo trovo disumano".

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