Roma, pittori di strada 'fregati' dal comune: "Sbattuti in periferia non lavoreremo più"
pubblicato il 28 gennaio 2020 alle ore 14:56
Nel 2018 l'Amministrazione comunale ha approvato il “Regolamento per lo svolgimento di attività nel campo delle arti figurative su area pubblica nel territorio di Roma Capitale”. Il bando prevede la selezione di diverse zone messe a disposizione dai vari municipi per gli artisti, i quali in base alla loro posizione in graduatoria, scelgono dove andare. I primi 25 si sono accaparrati le postazioni migliori, quelle del centro storico, frequentate dai turisti. Gli altri, invece, hanno deciso unanimemente di non scegliere nessuna delle altre rimanenti. "Quello che è stato fatto è inutile e insensato. Il nostro lavoro ha bisogno di posti in cui abbia senso lavorare, strade pedonali dove passano i turisti", racconta Francesco Azzaro, caricaturista e ritrattista che ha perso la sua posizione e praticamente non riesce più a lavorare. Le vie disponibili, infatti, sono moltissime, ma al di là di Piazza Navona e poche altre, non consentono la vendita delle opere. Sono zone altamente residenziali e periferiche, in cui il passaggio delle persone è inesistente.
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