L’orrore di Auschwitz attraverso gli occhi di un bambino: la preziosa lezione di Piero Terracina
pubblicato il 11 dicembre 2019 alle ore 17:30
"Ragazzi, mi rivolgo a voi, non date mai retta ai duci cialtroni che ogni tanto si fanno avanti, soltanto se avrete appreso la lezione del passato, possiamo sperare che le difficoltà vengano superate. Il futuro è nelle vostre mani"; queste le parole preziose, l'invito, di uno degli ultimi sopravvissuti italiani ad Auschwitz. Piero Terracina, che appena un mese fa aveva compiuto 91 anni, era nato e cresciuto a Roma, vivendo in prima persona il dramma della deportazione durante la Seconda Guerra Mondiale, quando a soli 15 anni venne arrestato assieme a tutta la sua famiglia e avviato al campo di concentramento di Auschwitz. Tornò in Italia dopo aver vissuto l'inferno per ritrovarsi solo, dal momento che tutti i suoi cari, nessuno escluso, era stata sterminata. Da allora ha promesso a se stesso che non avrebbe taciuto, che nonostante il dolore avrebbe tenuto viva la Memoria. La sua eredità per noi, la sua storia, è quanto di più prezioso potesse lasciarci; un'arma per smascherare gli echi occulti del passato che condizionano il presente, per combattere l'odio che a volte si insinua e cresce nei cuori, ora come allora, senza fare rumore.
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