Maria Luisa Iavarone racconta la storia di suo figlio Arturo nel libro 'Il coraggio delle cicatrici'
pubblicato il 10 settembre 2020 alle ore 12:45
Maria Luisa Iavarone, madre di Arturo, il ragazzo (ora ventenne) accoltellato da quattro minorenni nel centro di Napoli nel dicembre 2017 ha scritto un libro a quattro mani con Nello Trocchia, giornalista e scrittore. Si intitola 'Il coraggio delle cicatrici' ed è un saggio, pubblicato di recente con Utet, che mescola il racconto di quella vicenda ai verbali delle indagini e delle intercettazioni dei colpevoli, condannati per la brutale aggressione e oggi in carcere. "Questo libro racconta una brutta storia: l’accoltellamento di mio figlio Arturo, lasciato quasi senza vita da quattro ragazzini un pomeriggio di dicembre sotto le luminarie del Natale".
Non c'è solo la storia tragica dell'accoltellamento di suo figlio, nel racconto di Iavarone. Dalla risposta delle Istituzioni, per arrivare ai problemi di dispersione scolastica e sociale che affliggono Napoli e il Sud, passando dall'incontro con i genitori dei colpevoli, fino alle accuse di sovraesposizione rivolte alla mamma di Arturo, che ha poi fondato l'associazione ARTUR e ritiene importante la voce della società civile in politica. "Quest'ultima" sostiene la docente di Pedagogia sperimentale all'Università Parthenope di Napoli, "deve smettere di pensare che la società civile sia un contenitore, ma è il contenuto dell'azione politica e non qualcosa da usare per mascherare le proprie debolezze nell'azione governativa."
Non c'è solo la storia tragica dell'accoltellamento di suo figlio, nel racconto di Iavarone. Dalla risposta delle Istituzioni, per arrivare ai problemi di dispersione scolastica e sociale che affliggono Napoli e il Sud, passando dall'incontro con i genitori dei colpevoli, fino alle accuse di sovraesposizione rivolte alla mamma di Arturo, che ha poi fondato l'associazione ARTUR e ritiene importante la voce della società civile in politica. "Quest'ultima" sostiene la docente di Pedagogia sperimentale all'Università Parthenope di Napoli, "deve smettere di pensare che la società civile sia un contenitore, ma è il contenuto dell'azione politica e non qualcosa da usare per mascherare le proprie debolezze nell'azione governativa."
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