M5S, su Eni ennesima giravolta. Chiedevano dimissioni di Descalzi, ora è "un professionista capace"
pubblicato il 16 febbraio 2020 alle ore 08:19
Secondo molti osservatori, dietro lo scontro tra Renzi e gli altri partiti della maggioranza sulla prescrizione, si gioca in realtà un'altra partita quella per le nomine nelle grandi società partecipate da effettuare nella prossima primavera. Sicuramente una delle poltrone più calde è quella dell'ad di Eni Descalzi, forte dei buoni numeri del colosso petrolifero ma al centro di numerose polemiche e indagato per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte tangenti nigeriane. "Di Descalzi penso tutto il male possibile", diceva Beppe Grillo nel 2015 intervenendo all'assemblea di Eni, e già nel 2014 un altro big M5S, Alessandro Di Battista, ne chiedeva le dimissioni. Per il Movimento, l'uomo indicato a occuparsi del puzzle delle nomine è il viceministro allo Sviluppo Economico Stefano Buffagni. Proprio lui nel settembre scorso in relazione alle vicende giudiziarie di Descalzi diceva "“Secondo me qualcosa va cambiato nell’Eni, ho sempre fatto alcune riflessioni sul cda". Ora che però che le decisioni sul futuro delle partecipate sono imminenti,, l'opinione di Buffagni - parlando ai microfoni di Fanpage -sembra cambiata e non di poco...
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