Cos'è l'eclissi totale della Superluna di sangue e cosa rischiamo
pubblicato il 18 gennaio 2019 alle ore 16:08
Nelle prime ore del mattino di lunedì 21 gennaio assisteremo ad uno spettacolo imperdibile nel cielo: l’eclissi totale di una Superluna di sangue. Ma cosa significa? E come possiamo vederla? Andiamo per punti.
Cos’è una Superluna
La distanza tra la Terra e Luna varia a seconda dell’orbita del nostro satellite intorno a noi. Quando questa distanza è tra i 356mila e i 370mila chilometri, parliamo di perigeo, cioè il punto in cui la Luna è più vicina alla Terra e, sotto i 362mila chilometri parliamo di Superluna, ‘super’ perché la Luna ci appare così più grande del solito. Il 21 gennaio, poco dopo le 21, la Luna piena si troverà a ‘soli’ 357 mila chilometri dai nostri occhi, mentre di solito la osserviamo ad una distanza media di 384 mila chilometri.
Cos’è un eclisse di Luna
L’eclissi di Luna si verifica quando il Sole, la Terra e la Luna sono allineati tra loro, in pratica il nostro Pianeta, così posizionato, oscura la Luna col suo cono di penombra/ombra e impedisce ai raggi solari di raggiungere direttamente il nostro satellite. Questo fenomeno si verifica sempre durante il plenilunio, cioè la Luna Piena, e avviene poche volte all’anno.
L’eclissi di Luna può essere totale, come nel caso del 21 gennaio, quando l’allineamento tra i tre corpi celesti è praticamente perfetto e la Luna entra totalmente nel cono d’ombra creato dalla Terra, e parziale quando invece entra nel cono solo parzialmente.
Cos’è una Superluna di Sangue
La definizione ‘Superluna di Sangue’ non ha nulla di mistico o paranormale, insomma, i licantropi non c’entrano nulla. Il termine ‘sangue’ infatti è un escamotage affascinante per definire il colore con cui la Luna ci apparirà nel cielo durante l’eclissi, e cioè ‘rossa’.
Il colore rosso è tipico dell’eclissi lunare ed è dato dal fatto che i raggi solari che colpiscono la Luna durante l’eclissi non arrivano direttamente dal Sole, poiché in mezzo c’è la Terra e, come dicevamo, i tre corpi sono allineati, ma sono quelli ‘filtrati’ dall’atmosfera della Terra che non riesce a bloccare la porzione rossa dello spettro elettromagnetico. In pratica la luce del Sole attraversa l’atmosfera terrestre e qui subisce una rifrazione differenziale, l’atmosfera ‘rimbalza’ sulla Luna i raggi e quelli di colore rosso, che si diffondono meno nell’aria, colorano ai nostri occhi la Luna, mentre quelli blu-violetti si disperdono in più direzioni.
Questo è lo stesso motivo per cui i tramonti all’orizzonte e il Sole ci appaiono rossi, mentre il cielo è azzurro.
A che ora potremo vedere l’eclissi della Superluna di sangue?
Lo spettacolo dell’eclissi della Superluna di sangue inizierà alle 3:36 del 21 gennaio, in quel momento la Luna entrerà nel cono di penombra della Terra, mentre alle 4:33 avverrà il primo contatto con l’ombra che ci porterà, alle 5:41, all’eclissi totale che durerà circa un’ora, con picco massimo alle 6:12. Alle 6:43 la Luna inizierà ad uscire dal cono d’ombra e alle 7:40 tramonterà. Questo significa che non potremo assistere all’uscita dal cono d’ombra prevista per le 7:50 e da quello di penombra alle 8:48.
Come vedere l’eclissi della Superluna di sangue
Le eclissi di Luna, a differenza di quelle solari, possono essere ammirate ad occhio nudo in totale sicurezza. Per riuscirci basta dotarsi di un binocolo o un piccolo telescopio. Purtroppo la Luna sarà abbastanza bassa sull’orizzonte, quindi potremmo avere qualche ostacolo visivo che ci impedirà di goderci completamente questo spettacolo.
Gli effetti dell’eclissi sulla nostra vita
La luminosità notturna della Luna piena potrebbe influenzare il nostro ritmo circadiano, quello regolato dall’alternanza di luce e buio durante la giornata, questo significa che alcuni di noi potrebbero sentirsi spossati, irritati e di cattivo umore, per lo più per la difficoltà a prendere sonno. C’è poi chi crede che la donne in gravidanza non dovrebbero esporsi alla Superluna di sangue per evitare aborti spontanei o chi pensa che questo fenomeno aumenti il rischio di malattie o cattiva sorte, ovviamente non esistono basi scientifiche utili a dimostrare quelle che possiamo chiamare semplici bufale.
Non ci resta dunque che alzare gli occhi al cielo e goderci questo spettacolo che non si ripeterà per almeno due anni.
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