Massimo Ranieri presenta Malìa: "Sfido me stesso e smetto di cantare alla Ranieri"
pubblicato il 9 ottobre 2015 alle ore 17:21
Ha avuto l'occasione di cantare non cantando, dice Massimo Ranieri che in 'Malìa - Napoli 1950-1960' si confronta con il jazz, accompagnato da alcuni dei maggiori esponenti della scena nazionale, come Enrico Rava (tromba e flicorno), Stefano Di Battista (sax alto e sax soprano), Rita Marcotulli (pianoforte), Stefano Bagnoli (batteria) e Riccardo Fioravanti (contrabbasso). Al suo fianco, ancora una volta Mauro Pagani, che produce questo nuovo lavoro che rientra nella lunga opera di riscoperta delle radici che il cantautore - e artista a tutto tondo - napoletano fa ormai da anni, riuscendo a scovare perle e a trovare sempre il modo di riproporre classici in versioni inedite o far diventare classici pezzi più nascosti. Come fa lo ha spiegato a Fanpage.it che lo ha raggiunto a Milano. Con Ranieri abbiamo parlato, quindi, di come sono nate queste canzoni, tornando con la mente alla Napoli del dopoguerra e alle influenze americane, alla sua riscoperta jazz e del fermento che la città ancora vive, con un ricordo a Pino Daniele.
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