Bubblegum - Flaco Punx (ESCLUSIVA)
pubblicato il 7 luglio 2016 alle ore 10:52
“Bubblegum” – singolo estratto dal prossimo album dell’ex Punkreas Flaco Punx “Coleotteri” e di cui Fanpage.it vi mostra il video in anteprima esclusiva- è una canzone che, al di là dello spirito divertito, beffardo e gioioso che si respira a primo ascolto, nasce dalla lettura delle opere di Aldous Huxeley, P.K. Dick, Michel Houellebecq; autori che si distinguono per una particolare capacità precognitiva. A questa ispirazione creativa si aggiunge la passione dell’artista per la fantascienza in generale e per i b-movies in particolare; passione da cui nasce anche l’idea del videoclip. Lo sfondo è quello della lotta, che si preannuncia inevitabile, tra le potenzialità operative e manipolatrici della tecnica e la gelosa difesa dell’imprevisto, della sorpresa, della variazione incontrollata, considerati tratti imprescindibili della specie umana in quanto tale.
Flaco Punx la spiega così: “Bubblegum nasce dalla passione per la fantascienza, in questo caso con particolare riferimento ad Huxley. È ambientata in una società che ha separato il sesso dalla riproduzione e anzi vieta esplicitamente la riproduzione tradizionale. In questa particolare situazione i protagonisti possono vivere la loro sessualità come una forma estrema di resistenza all’omologazione e come un tratto distintivo della loro umanità”.
La storia in campo musicale di Flaco Punx, è stata fino a poco tempo fa strettamente legata a quella dei Punkreas, una delle più note e longeve punk band italiane, al cui successo ha contribuito in maniera determinante sia come autore/compositore ed esecutore che come rappresentante del gruppo rispetto ai vari partner esterni. A causa di divergenze artistiche e strategiche il sodalizio termina nel 2015 e da quel momento Flaco decide di lavorare sul progetto solista: “Il progetto Flaco Punx – e l’album “Coleotteri” che sarà il primo frutto di questa nuova impresa – nasce in realtà come reazione a una serie di piccoli e grandi shock che mi hanno colpito nel corso degli ultimi anni. Al di là delle molteplici variazioni individuali, mi sembra di poter dire che questa esperienza di smarrimento sia piuttosto diffusa e generalizzata. Insomma, è una condizione collettiva. “Coleotteri” nasce dal tentativo di non farsi travolgere, di capire cosa è successo e cosa sta succedendo, per trovare un nuovo orientamento in un contesto in forte evoluzione. Tutto questo sforzo e questa serietà però non si sentono nel mio lavoro. Non ho mai avuto interesse a scrivere “brani” o “opere”. Io scrivo canzoni, leggere per definizione. E posso dirmi contento se riesco a distillare una goccia di profumo dalla massa indistinta delle cose che mi capitano, che mi appassionano, dai libri che leggo, insomma da tutto il caos che mi circonda, da cui cerco di estrarre un’essenza positiva”.
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