Niccolò Fabi: "La musica è un conforto alla nostra impotenza'
pubblicato il 13 giugno 2016 alle ore 11:31
Niccolò Fabi è autore di ‘Una somma di piccole cose’, uno degli album più belli e intensi di questi primi mesi del 2016, premiato da critica e pubblico con un esordio in prima posizione e un tour sold out. E in occasione della tappa napoletana, la prima, abbiamo scambiato qualche parola con il cantautore romano UN ALBUM DA PRIMO POSTO
‘Una somma di piccole cose’ non è uno di quegli album che facilmente vanno in testa nella classifica degli album più venduti. Non c’entra la bellezza o meno, ma soprattutto la visibilità mediatica e radiofonica dei cantanti, anche se questa volta Fabi è riuscito a conquistare i cuori degli ascoltatori con musiche che si rifanno al cantautorato americano indipendente, conditi dal tocco che lo contraddistingue da sempre e da testi che arrivano diritti al cuore e alla testa: ‘Le sonorità sono tutt'altro che ostili, difficili, è che nel ritmo aggressivo dei media rimangono un po' indietro; al di là delle sonorità ci vogliono delle canzoni che dicano, raccontino qualcosa (…). Alla fine presentiamo delle canzoni e non si presentano solo con passaggi radiofonici, ma cercando di raccontarle, facendo vedere delle canzoni degli aspetti che potrebbero essere interessanti’.
LA SERENITÀ DELLA MUSICA
Quello di Fabi è un album molto politico, in grado di toccare a fondo quelli che il cantautore crede siano i principali problemi che affliggono la società in cui viviamo. Aspetti che, però, mescola con alcuni brani che fanno dell’intimità il perno del racconto: ‘La sensazione di serenità viene dal fatto che la sensazione d'impotenza, che può creare amarezza, nella musica trova un suo grande conforto: suonare mi rasserena, quindi la musica che faccio è serena, pur essendo malinconica’.
IL PADRONE DELLA FESTA
Con Max Gazzè e Daniele Silvestri Fabi ha creato un progetto che un paio di anni fa ebbe molto successo: e ‘Il padrone della festa’ ha senza dubbio aiutato i tre ad aumentare e mescolare il loro pubblico, ma soprattutto gli ha dato più confidenza nei propri mezzi, aiutandoli in percorsi che hanno preso, se possibile, strade ancora più distanti. E Fabi ha scelto la strada che abbiamo potuto ascoltare in ‘Una somma di piccole cose’: ‘La mia sfida nella canzone è dire delle cose senza farlo sembrare troppo pesante, senza essere invadente dal punto di vista del significato, con un modo di cantare che alleggerisce, per mantenere un aspetto più sognante, evocativo, che hanno spesso quel tipo di cantautori statunitensi’.
LE CANZONI SIMBOLICHE DI ‘UNA SOMMA DI PICCOLE COSE’
Per Fabi bisogna fare una distinzione, se si parla della canzoni più simboliche dell’album: ‘Le due canzoni che lo rappresentano di più sono 'Una somma di piccole cose' e 'Filosofia agricola', ma le tre che emergono di più sono 'Facciamo finta', 'Una mano sugli occhi' e 'Vince chi molla', che non sono singolarmente rappresentative del concept, ma rappresentano l'equilibrio giusto’.
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