Accordi per non rubarsi dipendenti, big hi-tech patteggiano
pubblicato il 26 aprile 2014 alle ore 17:04
Quattro colossi hi-tech, Google, Apple, Adobe e Intel, finiscono sotto accusa e decidono per il patteggiamento: una class action di 64mila lavoratori li accusa di aver fatto cartello per impedire il passaggio dei dipendenti da un'azienda all'altra in modo da bloccare di fatto gli stipendi. Le aziende hanno scelto il patteggiamento per evitare un processo che sarebbe potuto costare sino a 9 miliardi di dollari.L'azione legale risale al 2011, quando i dipendenti hanno accusato i quattro big di aver violato le norme antitrust, siglando accordi per evitare il trasferimento dei dipendenti con la finalità di mantenere gli stipendi più bassi. I termini del patteggiamento non sono stati comunicati, ma i dipendenti chiedevano tre miliardi di dollari, che in base alla legge sarebbero potuti triplicare.Nell'ambito della disputa legale sono emerse alcune conversazioni private tra i vertici delle aziende. In una email il fondatore di Apple Steve Jobs diceva al co-fondatore di Google Sergey Brin che se "avesse assunto anche una sola persona, ci sarebbe stata guerra". In un'altra e-mail del 2007 Jobs minacciava il numero uno della rivale Palm, Edward Colligan: gli intimava di aderire all'accordo per il non trasferimento di dipendenti, altrimenti avrebbe esposto la sua società a un'azione legale per violazione dei brevetti.
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