"Giudizio Universale", il live show su Michelangelo con le musiche di Sting e la voce di Favino
pubblicato il 13 marzo 2018 alle ore 10:41
All'Auditorium Conciliazione, diretto da Balich, musica di Sting Roma, (askanews) - E' un live show che coniuga performance teatrale, tecnologia, musica, effetti speciali, "Giudizio Universale", dal 15 marzo all'Auditorium Conciliazione di Roma. Lo show immersivo che racconta la genesi del capolavoro di Michelangelo, nato con la consulenza scientifica dei Musei Vaticani, è ideato e diretto da Marco Balich, che è stato direttore artistico e produttore delle cerimonie olimpiche di Torino 2006 e Rio 2016, il tema musicale principale dello spettacolo è di Sting, mentre Pierfrancesco Favino dà la voce all'artista. Nei 60 minuti dello spettacolo gli spettatori assistono al racconto della nascita del capolavoro di Buonarroti, partendo dalla commissione da parte di Giulio II degli affreschi della volta della Cappella Sistina fino alla realizzazione del Giudizio Universale, commissionato da Papa Clemente VII. Un racconto evocativo, multisensoriale, con repliche in italiano e in inglese, che punta a coinvolgere non solo i romani ma anche i tanti turisti che arriveranno da tutto il mondo nel 2018. Balich ha affermato: IN 01.03 OUT 01.18 "Noi siamo dei produttori olimpici e quindi abbiamo conosciuto nelle nostre svariate cerimonie il meglio al mondo, sia dal punto di vista del talento che delle tecnologie, e l'abbiamo radunati attorno a questo progetto, in Italia, nella nostra capitale. IN 00.31 OUT 00.45 Questo spettacolo vuole solo sensibilizzare rispetto a questo grande patrimonio dell'umanità che è la Cappella Sistina, e deve invogliare specialmente le giovani generazioni a dire 'sai che c'è? Vado a vederla Cappella Sistina, vado a vedere i musei". Favino ricorda così la sua prima volta nella cappella Sistina: IN 05.51 OUT 06.20 "Ero piccolo, da bambino, la classica visita scolastica, ed è stata un'emozione sensoriale, nel senso che da piccolo magari non capisci, non conosci, per quanto non sia quello secondo me ciò a cui Michelangelo aspirava, ma a coinvolgerti, impressionarti, a farti fermare in ogni singolo momento, a guardare, a perderti".
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