Tg Porco, Sabina Guzzanti: "Trivella il quorum della mafia e dei petrolieri"
pubblicato il 17 aprile 2016 alle ore 11:11
TRIVELLATI AL QUORUMEcco la nuova puntata cari editori, onesti e limpidi come le acque del mediterraneo senza le trivelle. Essa contiene contenuti preziosi che vi preghiamo di diffondere, cliccando su "condividi" per il bene dell’umanità tutta col core acceso di passione.
Vedrete che prima di affrontare il tema delle TRIVELLE a petto nudo, la redazione ha sentito forte l’esigenza di replicare al duo VESPA-RIINA.
Saprete dirci voi se abbiamo saputo darvi un briciolo di soddisfazione.
Sulle TRIVELLE c’è qualcuno che si sente confuso sul voto del 17 aprile?
Soprattutto ora che NAPOLITANO è intervenuto contro il referendum, se cotanto uomo lo ha dichiarato “inconsistente e pretestuoso” voi non sapete più da che parte stare? Siete dilaniati dal dubbio?
L’inviata aggratis del @TgPorco, Mara Ventura, che non avendo uno stipendio non ha nulla da perdere, ci spiega quelle 2/3 cose su cui i media hanno glissato.
Magari sono state scritte da qualche parte, se n’è accennato in qualche talk, ma nelle nostre teste non si sono registrate, chissà perché.
Queste 2/3 cose le riassumiamo qui sapendo quanto forte sia la domanda di riassuntini nel paese.
Le trivelle sono un favore alle lobby di petrolieri e di nessuna utilità per il pubblico (cioè noi), ma in compenso possono fare molti danni, per le seguenti ragioni:
1) la metà degli impianti (il 48% per la precisione) non è stato sottoposto alla verifica di impatto ambientale, che tradotto che significa: non si sa se sono a norma, non si sa se sono a rischio.
2) il 40% degli impianti ha più di 40 anni, quindi è obsoleto, quindi sicuramente ci mette a rischio di disastro ambientale.
3) La storia delle proroghe delle concessioni, serve a non far pagare le tasse ai petrolieri.
Che significa che rischiamo di distruggere i nostri mari e l’economia che ci gira attorno, senza avere in cambio nemmeno un euro, noi come pubblico. Qualche singolo ci guadagna invece, come dimostrano le intercettazioni dell’ex-ministro Guidi.
Sottolineiamo anche che in Italia le tasse sono molto basse: il 10%, mentre negli altri paesi Europei le tasse oscillano dal 75% al 90%.
Che altro aggiungere? Prendete questi pochi minuti di volontariato satirico, divertiteli e fateli girare. Più di questo pare che al momento non si può fare. Ah sì, domenica prossima, per la gioia di Renzi e Napolitano, si può ancora votare.
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