Najeeb Farzad, in fuga dai talebani: "Avevamo costruito una Kabul inclusiva, ora tutto è distrutto"
pubblicato il 3 maggio 2022 alle ore 10:27
La storia di Najeeb Farzad è una delle più incredibili e drammatiche di questa stagione. Giornalista e scrittore afghano, direttore della Asia Culture House, una no profit che si è occupata nei vent'anni di libertà dai talebani di fare cultura e contribuire alla crescita e al progresso della democrazia in Afghanistan. Dal momento in cui i talebani hanno ripreso il comando, Najeeb è stato costretto a nascondersi insieme alla sua famiglia, vivendo nel terrore. A salvarlo è stato il suo contatto in Italia, l'editore di Wojtek Ciro Marino che lo aveva invitato al Flip, il Festival della Letteratura Indipendente di Pomigliano d'Arco. Proprio in quei giorni, i talebani prendono il controllo di Kabul e per Najeeb non è più possibile partire: la priorità è nascondersi. Da Pomigliano parte l'appello, una raccolta fondi e l'impegno della stessa Farnesina con Luigi Di Maio per cercare di salvare il giornalista e la sua famiglia. A Fanpage.it, Najeeb Farzad racconta tutto e non si trattiene: "Avevamo costruito una Kabul serena, ora tutto è andato distrutto".
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