"Rimarrai schiavo a vita": la risposta del datore di lavoro al ragazzo africano che voleva un contratto
pubblicato il 3 novembre 2021 alle ore 11:03
Said ha 34 anni e viene dalla Costa D'Avorio. È arrivato in Italia con un barcone 4 anni fa attraccando in Sicilia. Da qualche anno si è trasferito in Campania e da due anni lavora in un'officina per moto ma senza contratto. Nonostante lui chiedesse più volte il contratto, non solo per regolarizzare i suoi documenti di richiedente asilo in Italia ma anche per costruirsi un futuro. Il datore di lavoro, dopo avergli fatto un contratto che però si è rivelato essere solo carta straccia lo ha convinto a tornare in officina a lavorare per lui con la promessa di un contratto che non è mai arrivato. Said ogni volta che apriva il discorso contratto o chiedeva una paga decente veniva insultato e a volte anche aggredito, come quella volta che su un'intervento chiese il rimborso della benzina e in tutta risposta ebbe uno schiaffo. Said, stufo degli insulti e delle aggressioni ha così deciso di lasciare l'officina e in tutta risposta ha subito minacce e offese a sfondo razziale in cui il datore di lavoro lo apostrofava come: Ne**o di mer*a e schiavo".
di Carmine Benincasa
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