Beirut, il giorno dopo la tragica esplosione: "Sembra l'apocalisse"
pubblicato il 5 agosto 2020 alle ore 20:04
Immaginate di trovarvi seduti nel vostro ufficio, a casa, in auto e all’improvviso di venire travolti da una nube di fumo nero che picchia con le sue lame ignote sulla vostra pelle. Mettetevi nei panni di un padre, una madre, un figlio, che correndo disperati verso il nulla si ritrovano davanti all’apocalisse aggrappati alla speranza che tutto sia solo un incubo. E invece no, a Beirut l’inferno non poteva presentarsi in maniera peggiore provocando morte e dolore ben oltre i confini del Libano. L’esplosione atomica che ha sconvolto tutti attraverso i video circolati in rete, immediatamente ci ha fatto pensare che una cosa del genere non l’abbiamo mai vista. E il giorno dopo si contano i morti, i feriti, i dispersi e il bilancio drammatico di una catastrofe. Non bastano gli ospedali, i soccorsi, i posti in obitorio, non c’è più elettricità. Ma a fare ancora paura è la nube tossica generata dal nitrato d’ammonio, sequestrato a bordo di una nave nel 2013, fermo da 7 anni nel porto fino alla tragica esplosione.
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