Il clan si era ripreso i locali sequestrati tramite una coop: "I ristoranti so' dei Moccia"
pubblicato il 2 ottobre 2020 alle ore 11:50
"Qua ci hanno sequestrato 3 anni fa, ora siamo sotto la gestione di una cooperativa in amministrazione controllata dal tribunale", dicono i dipendenti del ristorante Da Giovanni, vista Castel Sant'Angelo, commentando l'ordinanza del 29 settembre che dispone il sequestro di 14 ristoranti nel centro di Roma e l'arresto di 13 persone, in un'operazione ai danni del clan di camorra dei Moccia. In effetti 4 dei locali nel mirino degli inquirenti erano stati concessi alla cooperativa Serena di Gianluca Dominici (non tra gli indagati), dopo un primo sequestro del 2017 che li aveva sottratti alla disponibilità di un prestanome del clan. Confische destinate a restare però su carta. Dietro la cooperativa si celava infatti ancora il potente clan di camorra, con ricchi interessi nella Capitale, intenzionato a riprendersi quanto perso nella precedente operazione di contrasto alla criminalità organizzata. La cooperativa era costretta infatti a versare 300mila euro per l'effettiva gestione dei locali e dalle intercettazioni emerge come il controllo delle attività fosse ancora del tutto appannaggio del clan.
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