I vestiti donati alla Caritas finivano in realtà sulle bancarelle: ecco cosa è emerso dalle indagini
pubblicato il 12 ottobre 2018 alle ore 12:04
Truffa ai danni della Caritas e traffico illegale di rifiuti, queste le accuse nei confronti del referente dei servizi di approvvigionamento e logistica della Caritas, 57 anni di Cagliari, dei titolari di una ditta di Casoria, nel Napoletano, di 45 e 42 anni, entrambi residenti in Sardegna, e di un imprenditore di sessantacinque anni, originario di Catanzaro e titolare di una ditta con sede nella provincia di Cagliari.
A indagare è la Procura di Cagliari che ha rinviato a giudizio tutti gli imputati. I vestiti donati in beneficienza, invece di arrivare ai bisognosi, finivano nelle mani di società che rivendevano gli indumenti nei mercati della Penisola, ed in particolare in Campania, ma anche in Africa. Si è aperto anche un altro filone di indagine marginale per corruzione
legata alla fornitura di magliette per il calcetto. Per quest'ultima sono indagati un ex assessore ai Lavori Pubblici di un comune della provincia di Cagliari ed un dipendente della stessa amministrazione.
Il processo inizierà il prossimo febbraio davanti al collegio della seconda sezione penale del Tribunale di Cagliari.
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