Cosa resta del Baobab: viaggio nella tendopoli di via Cupa a Roma

pubblicato il 23 maggio 2016 alle ore 09:12
Fino a dicembre i migranti in transito a Roma trovavano a via Cupa un centro autogestito, il Baobab, in grado di offrirgli accoglienza: vestiti, un tetto e qualcosa da mangiare. Ormai 5 mesi fa il centro è stato chiuso, il Comune di Roma lo ha sgomberato e ha promesso che avrebbe trovato un'alternativa. Fino ad oggi la promessa non è stata mantenuta e i migranti continuano ad arrivare in via Cupa per cercare aiuto. Sanno, tramite il passaparola, che lì troveranno ancora dei volontari, non c'è più un tetto, ma ci sono tende e sacchi a pelo. Ogni giorno ci sono nuovi arrivi e l'accampamento diventa sempre più grande. "Tra un po' - spiega Andrea Costa, uno dei coordinatori dei volontari del Baobab - la situazione sarà insostenibile, non per la città ma per i migranti stessi. Hanno bisogno di un'accoglienza degna che Roma oggi non da". Ai microfoni di Fanpage un ragazzo poco più che maggiorenne racconta il suo viaggio fino a Roma, 15 spiega di essere scappato dall'Etiopia in cerca di pace: "Io voglio solo trovare un posto dove vengano rispettati i miei diritti, dove trovare pace e poter studiare".
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