Comunali Milano 2016, Santambrogio: "Restituiamo ai cittadini il desiderio di partecipare alla politica"
pubblicato il 28 maggio 2016 alle ore 14:06
Luigi Santambrogio, 52 anni, è il candidato sindaco a Milano per la lista Alternativa municipale: una formazione che raccoglie persone provenienti da diverse esperienze politiche e cittadini desiderosi di essere protagonisti in prima persona della vita della propria città. Ospite della redazione milanese di Fanpage.it Santambrogio ha spiegato il motivo della sua candidatura, partendo dalle differenze con la Milano di 20 anni fa, nella quale è stato assessore (con la giunta Formentini): "In quei primi anni Novanta c'era una grande voglia di rinascita, di un riscatto collettivo. Oggi dobbiamo restituirci questa voglia". Un giudizio, da ex leghista, sulla Lega di Salvini: "Non si ritrova in quella Lega che fu, che non era di esclusione ma di relazione, perché l'idea stessa di federalismo è inclusiva". Sulla Milano di oggi, dopo 5 anni di amministrazione Pisapia, Santambrogio muove una critica: "La sfida del 2011 ha portato un grande desiderio di partecipazione, che però non ha trovato un'adeguata declinazione e realizzazione". Tra le priorità della lista Alternativa municipale quella di restituire una speranza e un futuro: attraverso il lavoro, le garanzie sociali e la restituzione di "un valore di comunità". Tra i temi toccati nell'intervista anche il dopo-Expo e la riapertura della cerchia interna dei Navigli: "Il vero lascito di Expo è stato che noi milanesi abbiamo visto un pubblico globale, ci siamo visti immersi tra cittadini del mondo. Su questo possiamo continuare a essere un punto di richiamo". Su un possibile disimpegno del Comune da Expo, paventato da un altro candidato sindaco, Basilio Rizzo, Santambrogio afferma: "Non è da milanesi tirarsi indietro. Laddove c'è innovazione e nuova frontiera, lì c'è Milano". Sulla riapertura della cerchia interna dei Navigli: "Perché noi milanesi corriamo sempre? Perché sotto la città scorre l'acqua. La riapertura dei Navigli è una questione culturale, significa riappropriarsi di un elemento costitutivo di Milano: l'acqua".
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