Ilaria Cucchi: "Oggi immagino mio fratello e vedo che mi sorride. Chi sa, parli finalmente"
pubblicato il 16 dicembre 2015 alle ore 10:03
"Guardiamo avanti, si apre una pagina nuova, nella quale finalmente non siamo soli a chiedere verità e giustizia. Quello che mi aspetto è che chi sa parli dopo 6 anni finalmente". A parlare ai microfoni di Fanpage.it è Ilaria Cucchi, dopo la sentenza della Cassazione che ha annullato l’assoluzione di 5 medici, disponendo un appello-bis per omicidio colposo. Con l'inchiesta bis aperta dalla Procura di Roma con l'accusa a cinque carabinieri c'è stata la vera svolta: "Quella di verità - racconta Ilaria - Io finalmente leggo "violentissimo pestaggio". La domanda sorge spontanea: durante quel processo in Corte d'Assise che mi è costato tanta fatica, ho sentito più volte consulenti della Procura parlare di caduta. Oggi abbiamo elementi nuovi, una verità di fronte che è diversa. Qualcuno risponderà mai di quelle responsabilità?". Poi un passaggio, doloroso, sulle parole pronunciate dai carabinieri accusati del pestaggio a Stefano: "E' stato molto doloroso conoscere quelle parole - racconta Ilaria - Quelle persone che ancora ne ridono e raccontano come si sono divertiti a pestare mio fratello; mo fratello era esile, era alto un metro e 60 ed era più magro di me. Chi sa perché ha taciuto per sei anni?". Ma ora è il tempo della speranza per Ilaria, che non si è arresa mai: "Il mio sentimento è un sentimento finalmente di speranza e fiducia nella Procura di Roma che finalmente è al nostro fianco. Non ci siamo mai arresi, con la mia famiglia e il mio avvocato: non abbiamo mai smesso di crederci. E adesso con il dottor Pignatone qualcosa si sta muovendo. E allora oggi guardo mio fratello, virtualmente, e vedo che mi sorride". Poi Ilaria racconta di un sogno, che un suo caro amico ebbe pochi giorni dopo la morte di Stefano: "Lui apparve in sonno al mio migliore amico, missionario. A lui disse: dì a mia sorella che sto bene adesso, dove mi trovo. Dille di andare avanti, dille che probabilmente non saprà mai quello che è capitato e non avrà mai giustizia per la mia morte. Però dille di andare avanti, perché quello che farà per me servirà a tanti altri. Non capimmo il significato di quelle parole. Oggi lo comprendo perfettamente. Ma aggiungo: magari Stefano si sbagliava, forse la giustizia arriverà anche per lui".
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