Blitz antimafia a Corleone, Procuratore Capo di Palermo: "Mafia ancora radicata nel territorio"
pubblicato il 23 settembre 2014 alle ore 15:04
Blitz all'alba di questa mattina nel corleonese. Cinque le persone arrestate. Negli atti dell'inchiesta spunta anche il nome di un deputato dell'Assemblea Regionale Siciliana. Avrebbe ottenuto numerosi voti grazie all'aiuto di Cosa nostra. Non è però indagato perchè all'epoca dei fatti, la formulazione dell'articolo 416ter sullo scambio di voti era diversa. I nuovi boss, col piglio e il carisma dei vecchi padrini, gestivano il pizzo e le estorsioni. Nessuna delle vittime si è ribellata. L'inchiesta è partita dalla denuncia di un impiegato comunale, stanco di dover sopportare continue pressioni. A capo del gruppo criminale c'era il fratello di quello che un tempo era l'autista di Ninetta Bagerella, moglie di Totò Riina. Leonardo Agueci, attualmente facente funzione di Procuratore Capo di Palermo, ha dichiarato: "Questa operazione dimostra come ancora i corleonesi abbiano il controllo sul loro territorio".
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