Il fumettista Claudio Calia era all'aeroporto di Istanbul: "Siamo passati tra i pezzi di cadavere"
pubblicato il 29 giugno 2016 alle ore 10:33
Il fumettista italiano Claudio Calia si trovava all'aeroporto di Istanbul pochi attimi dopo l'attentato terroristico rivendicato dall'ISIS che ha provocato decine di morti. Il disegnatore italiano sta bene e racconta al telefono con Fanpage la sua testimonianza: "Non avevo internet e non avevo capito cosa stava avvenendo, mi sono ritrovato una massa di persone che correva in direzione opposta alla mia in preda alla paura". Calia racconta che il personale dell'aeroporto non parlava inglese e dava indicazioni solo in turco generando disorientamento e caos nelle migliaia di persone che affollavano lo scalo. "Per uscire dall'aeroporto c'hanno fatto passare davanti al luogo degli attentati, un pannello è accidentalmente caduto e tutti hanno pensato a un nuovo scoppio, la polizia ha estratto le pistole, le persone sono scappate, era il caos". La scena vista dal fumettista italiano è stata terribile: "C'era sangue ovunque, pezzi di corpi, è stato davvero pesante".
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